Ladakh: tra desertificazione e ghiacciai Ice Stupa

La desertificazione è un processo climatico-ambientale molto spesso irreversibile che provoca degrado delle terre nelle aree aride, semi-aride e sub-umide secche. Esso è attribuibile a varie cause, fra le quali variazioni climatiche ed attività umane. Tra queste rientra il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai. Di seguito è riportata una soluzione adottata nel deserto del Ladakh per arginare questo fenomeno: i ghiacciai artificiali Ice Stupa.

Le problematiche del luogo

Il deserto del Ladakh si trova ai piedi dell’Himalaya, nell’Asia centrale, ed è una delle aree desertiche più vaste al mondo. È un deserto freddo con temperature che sfiorano i -30 °C in inverno e una caduta media annuale di pioggia / neve di soli 100 mm. I villaggi sono situati a quote comprese tra i 2.700 metri e i 4.000 metri, circondati dai flussi glaciali.

Durante i mesi di Aprile e Maggio la popolazione che abita questi luoghi deve fronteggiare il problema della carenza di acqua, data la scarsità di acqua nei torrenti. Nel mese di Giugno, con lo scioglimento più veloce dei ghiacciai, si ha un eccesso di acqua che causa inondazioni. In Inverno si verifica un flusso ridotto, ma costante, che non viene sfruttato dalle popolazioni. La situazione è ulteriormente peggiorata ne tempo, a causa dello scioglimento dei ghiacciai himalayani a causa del riscaldamento globale.

L’idea dei ghiacciai artificiali

Per fronteggiare il problema della siccità, si potrebbe congelare e trattenere l’acqua che scorre nei mesi invernali. Da qui nasce l’idea dei ghiacciai artificiali, capaci di sciogliersi nei mesi primaverili.

Nel 2013 l’ingegnere Sonam Wangchuk ha realizzato il primo prototipo di ghiacciaio artificiale Ice Stupa. Si tratta di un nuovo modello di ghiacciaio artificiale, che non è più orizzontale, bensì verticale: alto 6 metri, ottenuto congelando 150.000 litri di acqua. Questo nuovo modello consiste nel congelare l’acqua verticalmente, formando delle grandi torri o coni di ghiaccio di altezza tra i 30 metri e i 50 metri, che rievocano i monumenti sacri chiamati Stupa, da cui il nome dei ghiacciai artificiali.

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Come funzionano?

Ciò che permette la formazione dei ghiacciai artificiali è la gravità. Infatti l’acqua viene convogliata in tubazioni isolate termicamente dall’alto verso il basso, senza l’uso di pompe o altri macchinari. Utilizzando dei semplici irrigatori, l’acqua viene spruzzata in getti sottili che ghiacciano prima ancora di toccare il suolo. Anche il vento contribuisce all’accumulo delle goccioline di acqua solidificate.

La superficie conica caratteristica permette di ridurre la superficie esposta al sole, massimizzando l’accumulo di acqua e riducendo la velocità con la quale si scioglie.

 gli Ice Stupa si sciolgono circa 5 volte più lentamente di un ghiacciaio orizzontale.

Inoltre è importante che il terreno su cui sorgono i ghiacciai artificiali sia ricoperto da argilla. Questo evita che l’acqua, a seguito dello scioglimento, venga assorbita dal suolo.

Riconoscimenti

Nel 2016 Sonam Wangchuk ha vinto il Rolex Award per la sua innovazione.

L’obiettivo di Wangchuk è quello di creare 20 Ice Stupa, ciascuno alto 30 metri, e di dare inizio ad un sostanziale “rimboschimento” nell’area del deserto.

Francesca Marasciuolo

Dottoranda in Industria 4.0 al Politecnico di Bari. Mi occupo di Smart Grid, e di come si possano coniugare fonti rinnovabili, mobilità elettrica e sistema elettrico. Autrice di #EnergyCuE da Luglio 2017. Sempre curiosa di nuove soluzioni tecnologiche per la produzione sostenibile di energia elettrica, mai stanca di imparare!

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