Ambiente

TAP, conclusi i lavori del gasdotto che sbarca sulle spiagge della Puglia

Sono ufficialmente conclusi i lavori del TAP. Tra le mille proteste dei sindaci e della cittadinanza locale, i lavori per il Trans Adriatic Pipeline (TAP) sono andati avanti. Trattasi del gasdotto che trasporterà in Europa gas naturale proveniente dall’Azerbaijan. Il gas naturale verrà estratto dal giacimento offshore di Shah Deniz, al largo delle coste del Mar Caspio, per una capacità di estrazione di circa 25 miliardi di metri cubi annuali di gas.

TAP, i lavori sono ufficialmente conclusi

La multinazionale che ha gestito il progetto infrastrutturale internazionale è formata da varie società del settore energetico. Gli azionisti sono Snam (20%), l’inglese BP (20%) l’azera SOCAR (20%), la belga Fluxys (19%), la spagnola Enagás (16%), la svizzera Axpo (5%).

Proprio la multinazionale ha fatto sapere l’attuale stato dei lavori. In particolare dalla metà di agosto il primo gas inizierà a scorrere per i collaudi definitivi. Il gasdotto TAP, invece, diventerà completamente operativo a partire da ottobre 2020. Dal prossimo autunno, quindi, partiranno le operazioni commerciali che porteranno il gas azero direttamente ai clienti che ne hanno sottoscritto i contratti di fornitura. Queste settimane vedono ultimare gli ultimi lavori di opere complementari come la recinzione e l’asfalto delle aree perimetrali.

Intanto il comune di Melendugno, nelle parole del sindaco, è pronto alla battaglia. Poiché – afferma il primo cittadino – “non credo alla storia che il gas arriverà a Ferragosto. Se così sarà, sono pronto a presentare una denuncia. Le attività durante la stagione estiva devono essere interrotte, compresi test ed eventuali collaudi».

rinnovabili.it

TAP in numeri

Il TAP sarà parte di una più ampia catena di trasporto del gas chiamata “Corridoio Meridionale del gas” e lunga circa 3550 km. Il TAP percorrerà complessivamente 878 km. Il punto di partenza sarà Kipoi, tra Grecia e Turchia, dove avverrà la connessione con il Trans Anatolian Pipeline (TANAP), ossia la parte centrale del Corridoio Meridionale, collegando Azerbaijan, Georgia e Turchia.

In seguito, TAP attraverserà 550 km sul territorio greco, 215 km in Albania fino a giungere sulla riva dell’Adriatico. Dopo 105 km di tratta offshore sul fondale del mar Adriatico, il gasdotto approderà a San Foca, in provincia di Lecce. Percorrendo 8 km sul territorio italiano, il gasdotto giungerà a Melendugno. Qui, sorgerà il Terminale di Ricezione (PRT- Pipeline Receiving Terminal), centro di supervisione e controllo, dal quale il gas naturale verrà immesso nella rete di Snam Rete Gas.

Il percorso del TAP Tap-ag.it

Perché sì? perché no?

Tempo fa Energy CuE aveva scritto un’articolo a quattro mani in cui si analizzavano punto per punto i possibili vantaggi e svantaggi dell’opera strategica. Riproponiamo di seguito alcuni dei motivi per cui il TAP potrebbe essere considerata un’opera essenziale o perché, invece, non dovrebbe esserlo.

Tra i motivi che racchiudono i vantaggi ci sono sicuramente:

  • la diversificazione della provenienza del gas in Europa, diventando più indipendenti da nazioni come la Libia o la Russia,
  • maggiore immissione di gas nella rete nazionale significa teoricamente che i prezzi per l’utente finale potrebbero abbassarsi,
  • l’impatto ambientale in territorio italiano sarà minimo poiché emissioni di gas dal gasdotto sono in quanto improbabili e gli alberi di ulivo che sono stati sradicati, sono anche stati curati, potati, stoccati e ripiantati nel loro terreno di origine, essendo la il gasdotto interrato.

Tra i motivi, invece, che spiegano gli svantaggi ci sono:

  • se la strategia energetica Europea si pone come obiettivi la sostenibilità e la produzione rinnovabile, allora perché si persevera nella direzione fossile?
  • nel contesto pugliese, dove le fonti economiche e finanziarie scarseggiano, da poco tempo si sta stabilendo un forte interesse turistico da parte della comunità nazionale ed internazionale. Questo progetto potrebbe compromettere tutto il lavoro fatto dalle istituzioni locali?
  • il rispetto delle comunità locali, tutte apertamente contrarie all’opera, doveva essere tenuto in considerazione in maniera più spinta dalle autorità. Per esempio si sarebbe potuto parlare di mitigazione con opere sostenibili strategiche per la popolazione locale.
Lorenzo Rubino

Laureato magistrale a 24 anni in ingegneria energetica al PoliTO. Esperto in efficienza energetica industriale, commerciale, residenziale. Progettista tecnico di impianti rinnovabili e tradizionali. Responsabile di #EnergyCuE da marzo 2015. Appassionato di nuove tecnologie e policy, soprattutto se finalizzate alla sostenibilità della produzione di energia. Mi sento curioso, riflessivo ma anche spontaneo, diretto e pragmatico, da buon ingegnere!

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