Un impianto turistico alimentato completamente da energia solare: sarà il più grande del mondo
Impianto turistico fotovoltaico per 28.000 km²: è il progetto ambizioso che si sta sviluppando in Arabia Saudita. Chiamato Red Sea Project, il sistema si estenderà sulle rive del Mar Rosso. Così sarà il primo progetto sostenibile nella zona e il più grande al mondo per struttura a energia solare. La progettazione prevede la presenza di un microgrid di accumulo per lo stoccaggio dell’energia pulita. Così è disponibile per tutte le esigenze di un impianto turistico di grandi dimensioni senza utilizzare fonti esterne, in totale autonomia. Una volta a regime – previsto per il 2030 – il sistema avrà anche delle strutture residenziale, con il tutto incentrato sul connubio tra sostenibilità e lusso.
I partner del progetto saudita
Il progetto per l’impianto è in collaborazione tra Arabia Saudita e Huawei. Il marchio cinese è noto per gli smartphone, ma in realtà ha una serie di soluzioni hi-tech nel suo arsenale. Oltre alla telefonia e ai dispositivi mobili in genere, l’azienda opera nel networking e nei sistemi operativi. Nell’ambito della sostenibilità, Huawei è stato protagonista di una serie di progetti. Il primo è in Mongolia, dove Huawei ha installato dei pannelli solari nel deserto di Kubuqi.
A 715 chilometri da Pechino, il campo di pannelli solari del deserto si presenta a forma di cavallo dalle immagini dall’alto. Per realizzare questo impianto sono stati necessari 196 mila pannelli. In questa struttura lavorano 5.500 abitanti per una produzione di 2 milioni di kW. Un secondo sistema per la produzione di energia pulita è in Indonesia. Qui l’impianto funziona con una batteria da 200 kWh e salva ogni anno 23 mila alberi, con 430 mila emissioni in meno all’anno. Anche qui si usa la tecnologia microgrid, ma da 615 kWp.
La nuova immagine del lusso
Da alcuni anni l’Arabia Saudita sta investendo per migliorare la sua immagine nel mondo. È solo dello scorso agosto la notizia che lo Stato ha avviato una nuova campagna turistica per valorizzare il territorio, con tanto di donna testimonial al centro di un viaggio verso il mondo arabo. Non è la prima volta. Da tempo i Sauditi hanno assunto un ruolo importante nel calcio con due strategie. La prima è quella di aver portato avanti i Mondiali di calcio del 2022, con un ritorno economico e di immagine non da poco. Basti pensare agli alloggi nei container, nati come soluzione temporanea per il gran numero di tifosi provenienti da tutto il mondo.
Nonostante le polemiche, il tutto è stato smantellato, anche se sono rimaste le questioni relative ai diritti dei lavoratori e all’impatto ambientale. Da sempre sinonimo di lusso, l’Arabia Saudita oggi mostra il suo ruolo sostenibile, presentando questo progetto che partirà nel 2030 con una serie di innovazioni. La risposta alle difficoltà tecniche legate all’insediamento di un impianto fotovoltaico in una zona desertica potrebbe diventare un supporto importante anche per insediamenti futuri in tutto il mondo e rappresenta un passo in avanti nello sviluppo della tecnologia fotovoltaica, ovvero su come si produce energia pulita e come usarla.
Le innovazioni per l’impianto turistico fotovoltaico più grande del mondo
Per l’Arabia Saudita il progetto prevede la soluzione tecnica FusionSolar con 400 MW e un sistema di accumulo da 1,3 GWh. La soluzione FusionSolar Smart String Energy Storage Solution (ESS) consente di accumulare l’energia prodotta dagli impianti solari per utilizzarla poi quando non è più possibile ottenerla (come di notte). Così non c’è l’esigenza di usare subito l’energia che è stata prodotta per evitare dispersioni. In più, dato che ci troviamo nella zona del Mar Rosso, questa idea tecnica risponde alle esigenze del territorio, perché è più sicura e affidabile in caso di tempeste.