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Disastro Conad, porte chiuse e serrande tirate giù: La spesa la fate da un’altra parte | Non c’è niente da fare

Illustrazione di un supermercato chiuso (Depositphotos)

Illustrazione di un supermercato chiuso (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

Purtroppo è arrivata la chiusura. Conad abbassa per sempre le serrande, e la gente del posto dovrà fare la spesa altrove.

La chiusura dei supermercati è un fenomeno che riflette i cambiamenti nelle abitudini di consumo e la crescente pressione economica.

Molte catene, in particolare quelle di medie dimensioni, si trovano in difficoltà a causa della concorrenza di grandi gruppi e della diffusione dell’e-commerce alimentare.

Un fattore cruciale è l’aumento dei costi operativi, come affitti, energia e salari, che rende difficile mantenere la redditività, soprattutto in aree meno frequentate. In alcuni casi, la chiusura è accelerata da politiche aziendali che puntano a ridimensionare o razionalizzare la rete di vendita.

L’impatto sulle comunità locali è significativo, soprattutto nei piccoli centri urbani. La chiusura di un supermercato può limitare l’accesso a beni di prima necessità e aumentare la dipendenza da mezzi di trasporto per gli acquisti, influendo sulla qualità della vita dei residenti.

La chiusura del Conad

La prossima chiusura del supermercato Conad di Largo Palermo 71, nel quartiere Borgo Aurora, rappresenta un duro colpo per i residenti, in particolare per gli anziani che contano su questa struttura per le loro necessità quotidiane. La decisione, annunciata per il 22 giugno 2024, segue la chiusura del piccolo Crai di Corso Giulio Cesare nel 2017, motivata da ragioni di sicurezza. Questo storico punto vendita, di proprietà di Eni, è considerato un pilastro del quartiere, e la sua perdita solleva timori significativi.

I residenti hanno espresso la loro preoccupazione con una protesta simbolica davanti al supermercato. Durante la manifestazione, Fabrizio Ricca, assessore regionale alla Sicurezza, e Luca Deri, presidente della Circoscrizione 7, hanno incontrato la cittadinanza. Entrambi hanno riconosciuto l’importanza del punto vendita per la comunità locale, impegnandosi a lavorare con i residenti per esplorare soluzioni che possano scongiurare la chiusura.

L'insegna del Conad (Depositphotos)
L’insegna del Conad (Depositphotos FOTO) – www.energycue.it

Timori per il futuro

La chiusura del Conad non è solo una questione di servizi mancanti, ma anche di sicurezza urbana. I residenti temono che lo spazio vuoto possa trasformarsi in un’area abbandonata e soggetta a vandalismo. Alcuni propongono la trasformazione dello spazio in un parco giochi, ma questa opzione non risolve il problema della mancanza di un punto vendita essenziale per il quartiere.

Per affrontare la situazione, l’assessore Ricca ha annunciato l’invio di una lettera al Gabinetto del sindaco e a Eni, proprietaria dell’immobile, per negoziare una soluzione che consenta al Conad di continuare a operare. Il presidente Deri, dal canto suo, ha promesso di lavorare fianco a fianco con la comunità per individuare soluzioni che preservino il servizio e migliorino la vivibilità del quartiere.