Pensione più arretrati, a febbraio arriva tutto insieme | L’INPS ti riempie di soldi: ecco gli importi

Coppia di anziani (Freepik foto) - www.energycue.it
Il mese di febbraio rappresenterà un periodo significativo pensionati. Oltre all’aumento degli importi è previsto anche il recupero degli arretrati
Le pensioni sono prestazioni economiche erogate mensilmente da parte dell’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale). I beneficiari di tale misura sono tutti coloro che hanno raggiunto un’età avanzata o sono inabilitati nello svolgimento di una professione.
Per l’accesso alla pensione di anzianità è necessario soddisfare alcuni specifici requisiti, a partire dall’aver raggiunto una determinata età anagrafica, pari a 67 anni sia per gli uomini sia per le donne (misura valida per tutti i nati dopo il 1963). Oltre ciò è necessario poter attestare almeno 20 anni di contributi versati.
Come detto, l’ente pubblico che si occupa dell’erogazione di tali servizi è l‘INPS, che è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, oltre che del Ministero del Tesoro. Il suo compito è quello di garantire le prestazioni previdenziali a sostegno dei lavoratori che per svariate ragioni sono inabilitate nello svolgimento del mestiere.
La previdenza sociale nella nostra Italia ebbe origine sul finire del XIX secolo, più precisamente nel 1898 per volere dell’allora Re Umberto I di Savoia. Con la legge sottoscritta nel medesimo anno dal Parlamento, si assistette all’istituzione della Cassa Nazionale di Previdenza per l’Invalidità e la Vecchiaia, la cui naturale evoluzione ha portato al corrente ente previdenziale.
Aumenti in arrivo per febbraio
L’INPS ha confermato l’aumento delle pensioni previste per il mese di febbraio 2025. Questo incremento era stato già previsto dalla legge di Bilancio, ma ora è pronto a divenire effettivo. I pensionati potranno accedere ai nuovi importi inseriti nella tabella allargata; inoltre, con il cedolino di febbraio sarà possibile anche recuperare gli arretrati non accreditati per il mese di gennaio. La rivalutazione temporanea corrisponde allo 0,8%, come già anticipato direttamente dall’ente erogatore.
Si è trattato di un aumento che non ha convinto a beneficiari, convinti di poter accedere a un servizio maggiormente proficuo, ma che si sono ritrovati a fare i conti con i soliti pochi centesimi in più. La legge finanziaria, in alcuni casi clamorosi, ha portato ad un incremento di appena 80 centesimi rispetto alla pensione usualmente percepita. La preoccupazione è che l’aumento minimo non si riveli sufficiente a parare i beneficiari dalla galoppante inflazione, dal costante innalzamento del costo della vita, nonché dalle disposizioni del Governo che porteranno ad un’inevitabile salita i prezzi delle utenze, delle accise, dei pedaggi autostradali e non solo.

Incrementi minimi, ma più elevati…
C’è da tenere conto che gli importi relativi alle pensioni subiscono un adeguamento annuale in base alle perequazioni automatiche, prendendo cioè in considerazione la variazione sul costo medio della vita. Andando a porre le cifre a confronto rispetto a quanto avvenuto nel 2024, tuttavia, si registra un incremento lievissimo rispetto all’assegno percepito durante lo scorso anno; in particolare, per quanto riguarda l’invalidità civile totale si assisterà ad un aumento dai 333,33 euro del ’24 ai 336,00 del corrente, a fronte unicamente di un limite di reddito corrispondente a 19.772, 50 euro.
Un altro significativo procedimento introdotto dalla legge di Bilancio 2025 riguarda la proroga fino al 2026 delle pensioni minime, che prevederà un aumento pari al 2,2% per l’anno corrente. Come precisato dall’INPS, saranno soggetti all’aumento tutti i beneficiari indipendentemente dal reddito.