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Pensione, se sei nato nel 1963 puoi festeggiare | Addio lavoro con largo anticipo: la nuova riforma te lo permette

Illustrazione negli anni '50 (Depositphotos)

Illustrazione negli anni '50 (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

Se sei nato nei primi anni ’60, forse abbiamo una buona notizia per te. Potrai dire addio anticipatamente al lavoro!

La pensione anticipata permette di lasciare il lavoro prima dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ma con alcuni requisiti specifici. Di solito serve un certo numero di anni di contributi versati, indipendentemente dall’età anagrafica.

Esistono diverse formule: alcune richiedono almeno 41 o 42 anni di contributi, altre offrono scivoli per categorie svantaggiate, come lavori usuranti o disoccupati di lunga durata. Spesso, però, queste opzioni prevedono penalizzazioni sull’assegno mensile.

Negli ultimi anni, i governi hanno introdotto misure temporanee per rendere l’uscita anticipata più flessibile, ma con continui cambiamenti normativi che rendono il sistema incerto. 

Andare in pensione prima è il sogno di molti, ma non sempre conviene. Meno anni di contributi significano assegni più bassi, e la sostenibilità del sistema è un problema aperto.

Quando si può andare in pensione nel 2025

Se sei nato nel 1963 e stai cominciando a sognare la pensione, il 2025 potrebbe essere il tuo anno fortunato. Ci sono due strade principali per uscire dal mondo del lavoro, ma, come spesso accade, le regole non sono proprio semplicissime. In alcuni casi servono un sacco di anni di contributi, in altri invece bastano “solo” 20 anni, ma con qualche condizione. Insomma, niente di nuovo: il sistema previdenziale italiano è un labirinto di norme che cambiano ogni volta che qualcuno mette mano alla legge.

Ma bisogna andarci cauti, in quanto è importante proprio il giorno di nascita. Per esempio chi è nato nel 1963 e compirà 62 anni quest’estate, come dovrà comportarsi? Una domanda più che lecita, visto che la pensione sembra sempre più un miraggio. Ebbene, ci sono due opzioni valide per chi compie 62 anni nel 2025, vediamole meglio.

Anziani che guardano la tv
Anziani che guardano la tv (Freepik FOTO) – www.energycue.it

Le due opzioni per il pensionamento

La prima possibilità è la cosiddetta Quota 103, che permette di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi. Non importa se hai lavorato nel pubblico o nel privato, l’importante è aver maturato abbastanza anni di versamenti. Però c’è un dettaglio che non tutti apprezzano: chi sceglie questa strada deve accettare il ricalcolo contributivo della pensione, il che significa, in molti casi, un assegno più basso. Inoltre, c’è un tetto massimo all’importo e non si può continuare a lavorare, a meno che non si tratti di piccoli lavoretti autonomi sotto i 5.000 euro l’anno.

L’altra opzione riguarda la pensione anticipata contributiva. Qui basta avere 20 anni di contributi, ma serve anche aver maturato un assegno pari almeno a 3 volte l’importo dell’assegno sociale. Per chi è nato nel 1963, però, questa misura scatta ufficialmente a 64 anni, quindi bisogna aspettare fino al 2027. C’è una piccola scorciatoia per le donne con figli: per ogni figlio si scalano 4 mesi di attesa e, con 4 o più figli, si può arrivare alla pensione già a 62 anni e 8 mesi. Insomma, una sorta di “premio” per le madri lavoratrici, che in alcuni casi possono anticipare l’uscita senza aspettare i fatidici 64 anni.