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Partita Iva, se rientri in questa lista hai fatto Bingo | Tagliate gran parte delle tasse: tutte queste non le paghi più

Illustrazione di un lavoratore con la PARTITA IVA (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

Illustrazione di un lavoratore con la PARTITA IVA (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

La partita Iva comporta anche dei vantaggi, soprattutto se rientri in questa particolare lista. Potresti non pagare certe tasse.

Avere una partita IVA può sembrare un labirinto burocratico, ma per fortuna esistono alcune agevolazioni fiscali che possono rendere la vita un po’ più facile. Tra le principali c’è il regime forfettario, che permette di pagare meno tasse se si rientra sotto una certa soglia di fatturato.

Chi avvia una nuova attività può anche usufruire di contributi agevolati INPS per i primi anni, riducendo il peso della previdenza sociale. Alcune categorie, come i giovani under 35 o le donne che aprono un’attività, possono accedere a finanziamenti agevolati o a fondi a fondo perduto.

Ci sono poi detrazioni e crediti d’imposta per chi investe in strumenti di lavoro, formazione o digitalizzazione. In alcuni casi, si può anche beneficiare di sgravi fiscali per l’acquisto di attrezzature o software necessari all’attività.

Insomma, il fisco non è sempre un nemico. Certo, serve pazienza per capire quali agevolazioni fanno al caso proprio, ma con un po’ di attenzione (e magari l’aiuto di un buon commercialista) si possono ridurre parecchie spese e rendere la partita IVA meno pesante.

Il mondo della Partita IVA: tra libertà e obblighi

Aprire una Partita IVA è un po’ come lanciarsi in un’avventura: sei libero di gestire il tuo tempo, il tuo lavoro e i tuoi guadagni, ma allo stesso tempo devi destreggiarti tra burocrazia, tasse e contributi previdenziali. Insomma, la libertà ha il suo prezzo.

A seconda del tipo di attività, ci sono diverse opzioni da considerare. C’è chi deve iscriversi a una cassa previdenziale privata e chi finisce nella Gestione separata INPS, senza contare gli artigiani e i commercianti, che seguono un regime ancora diverso. E poi c’è la scelta tra regime forfettario e regime ordinario, due strade con costi e benefici ben distinti. Ma la buona notizia è che, almeno per il 2025, c’è una novità che potrebbe alleggerire un po’ il carico fiscale.

Illustrazione degli strumenti di un lavoratore autonomo (Pixabay FOTO) - www.energycue.it
Illustrazione degli strumenti di un lavoratore autonomo (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

Alcune agevolazioni

A partire dal 1° gennaio 2025, una piccola rivoluzione fiscale è entrata in vigore per i titolari di Partita IVA: i rimborsi spesa non saranno più tassati. Fino all’anno scorso, infatti, se un professionista anticipava delle spese per conto di un cliente e poi le riaddebitava, quelle somme venivano considerate reddito imponibile e quindi soggette a tassazione e ritenuta d’acconto. Ora, invece, questi rimborsi non verranno più toccati dal fisco, portando un risparmio concreto per molti lavoratori autonomi.

C’è solo una piccola nota da tenere a mente: se il cliente non rimborsa la spesa, questa potrà essere dedotta solo nell’anno successivo. Quindi, occhio a come vengono gestiti i pagamenti! Per qualsiasi dubbio, meglio sempre consultare un buon commercialista, perché con il fisco non si scherza… e le regole, si sa, cambiano più velocemente di quanto riusciamo a stargli dietro.