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AI, un nuovo sistema migliora del 13,4% la mappatura degli spazi verdi urbani

Un nuovo sistema legato ad un’AI potrebbe aiutare a migliorare la mappatura degli spazi verdi delle città. Una rivoluzione importante!

Ormai le città sembrano essere degli ammassi di palazzi con piccole “oasi” che, il più delle volte, sembrano addirittura rare. Ci sono, però, delle zone in città dove il verde è davvero scarso, e questo non è un problema da poco. Gli spazi verdi urbani, infatti, sono fondamentali per il nostro benessere, non solo per la bellezza, ma anche per la salute.

Questi spazi verdi, infatti, aiutano a mitigare il cambiamento climatico riducendo le temperature urbane, filtrano l’inquinamento atmosferico e, non dimentichiamolo, fanno bene anche alla nostra salute mentale e fisica. Un bel parco dove passeggiare o fare jogging può fare miracoli per il nostro benessere! Ma c’è un problema: le disparità ambientali. Le aree a basso reddito spesso hanno meno vegetazione rispetto ai quartieri più benestanti. Questo porta a temperature più elevate e a un maggiore inquinamento nelle zone svantaggiate. Insomma, non è giusto che chi vive in certe aree debba affrontare condizioni peggiori solo perché non ci sono abbastanza alberi o spazi verdi.

Per fortuna, la tecnologia sta arrivando in nostro aiuto. Un team della NYU Tandon School of Engineering e della School of Global Public Health ha sviluppato un nuovo sistema di intelligenza artificiale (AI) per monitorare gli spazi verdi. Utilizzando immagini satellitari ad alta risoluzione (sì, proprio come quelle di Google Earth!), questo sistema supera le limitazioni delle tecniche tradizionali, che spesso sottostimano la vegetazione fino al 37%.

Hanno fatto un test pilota a Karachi, in Pakistan, una grande città con forti contrasti tra aree verdi e urbane. L’obiettivo? Mappare con precisione la vegetazione urbana e identificare le disuguaglianze ambientali. È un passo enorme verso una maggiore consapevolezza e azione!

L’innovazione tecnologica e il metodo AI

Ma come funziona esattamente questo sistema AI? Grazie a un algoritmo basato su DeepLabV3+, una rete di segmentazione avanzata, l’accuratezza del sistema è migliorata notevolmente. Hanno anche introdotto il concetto di “green augmentation”, che significa che hanno aggiunto variazioni di illuminazione e stagionalità nei dati di addestramento.

Questo aiuta il sistema a riconoscere alberi ed erba anche in ambienti urbani complessi. E i risultati? L’accuratezza è del 89.4%, rispetto al 63.3% dei metodi tradizionali. E l’affidabilità? Un incredibile 90.6% contro il 64.0% dei metodi classici. Non male, vero?

Illustrazione di alcuni spazi verdi vicino ad una chiesa (Pexels FOTO) – www.energycue.it

I risultati della mappatura

Diamo un’occhiata ai risultati della mappatura a Karachi. La densità media di spazi verdi è di 4.17 m² per abitante, che è ben al di sotto del minimo raccomandato dall’OMS di 9 m² per abitante. Alcune zone periferiche hanno oltre 80 m² per abitante, mentre cinque distretti hanno meno di 0.1 m² per persona. È pazzesco pensare a quanto possa variare! C’è anche un legame interessante tra infrastrutture e vegetazione: le aree con più strade asfaltate tendono ad avere più alberi e prati. E in otto distretti, le zone con più vegetazione mostrano temperature superficiali più basse. Questo dimostra quanto sia importante pianificare bene le nostre città!

Guardiamo a Singapore come esempio di pianificazione urbana verde. Ha la stessa densità abitativa di Karachi, ma offre 9.9 m² di verde per persona. Questo dimostra che politiche urbane mirate possono davvero ridurre le disparità ambientali. La metodologia sviluppata è pubblica, ma deve essere adattata alle immagini satellitari locali. È uno strumento essenziale per urbanisti e politici che vogliono migliorare le condizioni ambientali nelle loro città.

Mattia Paparo

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