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Oltre i 2°C: l’Artico verso un futuro senza ghiacci e con impatti globali devastanti

Negli ultimi anni, il riscaldamento globale ha accelerato a ritmi allarmanti, portando il nostro pianeta verso scenari sempre più preoccupanti.

L’Artico, in particolare, sta vivendo un aumento delle temperature quasi quattro volte superiore alla media globale, con effetti devastanti sugli ecosistemi e sulle comunità locali. Un recente studio condotto da un team internazionale di ricercatori, tra cui Jackie Dawson dell’Università di Ottawa, mette in evidenza i gravi rischi legati all’insufficienza delle attuali politiche di riduzione delle emissioni di gas serra.

Gli scienziati avvertono che l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 2°C, un tempo considerato la soglia critica, potrebbe essere ormai irraggiungibile. Le attuali proiezioni indicano che potremmo invece superare i 2,7°C, con conseguenze drammatiche per l’intero pianeta. Tra gli impatti previsti ci sono lo scioglimento accelerato dei ghiacci artici, l’innalzamento del livello del mare e un’intensificazione degli eventi meteorologici estremi. Questi cambiamenti influenzeranno ogni aspetto della nostra vita, dall’agricoltura alla sicurezza alimentare, fino alla stabilità economica e sociale.

Uno degli effetti più preoccupanti del riscaldamento artico è la crescente perdita di ghiaccio marino. Gli esperti avvertono che nei prossimi decenni potremmo assistere a estati completamente prive di ghiaccio nell’Oceano Artico. Questo non solo metterà in pericolo specie animali come gli orsi polari e le foche, ma avrà anche conseguenze globali. Il ghiaccio artico svolge infatti un ruolo cruciale nel riflettere la luce solare e nel mantenere il pianeta più fresco: la sua scomparsa accelererebbe ulteriormente il riscaldamento globale.

Inoltre, l’Artico senza ghiacci potrebbe trasformarsi in un’area di nuove tensioni geopolitiche. Con l’apertura di rotte marittime precedentemente impraticabili e l’accesso a risorse naturali finora inaccessibili, il rischio di conflitti internazionali per il controllo della regione aumenterà. Paesi come Russia, Stati Uniti e Canada stanno già potenziando la loro presenza militare e industriale nell’area, aumentando le preoccupazioni sulla gestione futura di un ecosistema così fragile.

Impatti globali e rischi per le comunità indigene

L’aumento delle temperature e la scomparsa del ghiaccio avranno un impatto devastante anche sulle popolazioni indigene che vivono nell’Artico. Comunità come gli Inuit dipendono da ecosistemi marini stabili per la loro sussistenza e cultura. Il cambiamento climatico minaccia le loro fonti di cibo tradizionali, come le foche e i pesci, mettendo a rischio la loro sicurezza alimentare e il loro stile di vita. Inoltre, il degrado del permafrost – il terreno perennemente ghiacciato che costituisce la base di molte infrastrutture – sta già causando danni alle abitazioni e alle reti di trasporto.

Questi effetti non si limiteranno alle regioni polari. Lo scioglimento del ghiaccio artico contribuisce all’innalzamento del livello del mare, aumentando il rischio di inondazioni per le città costiere di tutto il mondo. Inoltre, l’aumento delle temperature oceaniche sta alterando la distribuzione delle specie marine, con impatti diretti sulla pesca e sull’economia di molti Paesi.

Artico, la temperatura è preoccupante (Freepik Foto) – www.energycue.it

Urgenza di un’azione globale

Di fronte a questa crisi imminente, gli scienziati sottolineano la necessità di un’azione immediata e coordinata a livello globale. Le attuali promesse dei governi, note come Nationally Determined Contributions (NDCs) nell’ambito dell’Accordo di Parigi, non sono sufficienti a contenere il riscaldamento entro limiti sicuri. Serve un impegno più ambizioso per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e investire in strategie di adattamento.

Secondo gli esperti, è ancora possibile evitare gli scenari peggiori, ma solo se si adottano politiche climatiche più rigorose e se si accelerano le transizioni verso fonti di energia rinnovabili. La comunità scientifica lancia un appello a governi, aziende e cittadini affinché agiscano subito per proteggere il nostro pianeta. Il futuro dell’Artico e dell’intero pianeta dipende dalle scelte che faremo nei prossimi anni.

Sveva Di Palma

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