Tari, ora te la puoi scordare per sempre | NON devi più cacciare 1 euro: tutto merito della Meloni

Illustrazione della TARI (Depositphotos foto) - www.energycue.it
La TARI potrebbe diventare gratis? Sarebbe il sogno di chiunque, ed è possibile. Ma bisogna sapere prima qualche informazione in più.
La TARI è la tassa che paghiamo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. È obbligatoria per chiunque occupi o possieda un immobile, anche se ci vive solo per pochi mesi l’anno. Insomma, se produci spazzatura, devi contribuire al suo smaltimento.
Il costo della TARI varia da Comune a Comune, perché dipende da come è organizzato il servizio e da quanto costa mantenerlo. In generale, si calcola in base alla superficie dell’immobile e al numero di persone che ci abitano. Quindi una famiglia numerosa in una casa grande paga più di un single in un monolocale.
Negli ultimi anni i costi sono saliti un po’ ovunque, e molti si chiedono se il servizio sia davvero all’altezza di quello che pagano. In certe città funziona benissimo, in altre… diciamo che lascia a desiderare. Ma la tassa arriva puntuale ogni anno, con la solita scadenza.
C’è chi prova a ridurla facendo la raccolta differenziata in modo impeccabile, ma purtroppo non sempre si traduce in uno sconto vero e proprio. A volte ci sono agevolazioni per famiglie a basso reddito o per chi vive da solo, quindi conviene sempre informarsi presso il proprio Comune.
Tasse, tasse ovunque
Ogni anno, puntuali come una sveglia alle sette di lunedì, arrivano le tasse. C’è quella sulla casa, quella sul reddito, quella sul televisore (eh sì, pure quella). E tra tutte spunta sempre anche lei: la TARI. Quella che paghi anche se butti via giusto una buccia di banana ogni tre giorni. Ormai fa parte del pacchetto “vita da adulto”.
Il problema è che spesso le cifre non sono proprio leggere, e uno si chiede: ma davvero sto pagando così tanto per far portare via due sacchi di umido e tre bottiglie? La realtà è che il costo dipende da Comune a Comune, e a volte sembra più una lotteria che una tassa. Però, tra tutte queste scadenze, c’è una piccola buona notizia: nel 2025, qualcuno potrà evitare (o almeno alleggerire) questa voce fastidiosa. Sul serio.

Quando la TARI non si paga…
Partiamo da chi può proprio non pagarla: se hai un immobile inutilizzato, tipo una casa vuota e senza mobili o utenze staccate, puoi chiedere l’esenzione. Poi ci sono casi in cui la legge prevede delle riduzioni obbligatorie. Per esempio, se abiti in una zona dove la raccolta rifiuti non viene fatta bene o proprio non esiste, puoi avere uno sconto dal 20% al 40%.
C’è anche una riduzione se produci rifiuti speciali (tipo in certe attività) e li ricicli da solo. E per le famiglie in difficoltà c’è il cosiddetto bonus TARI 2025: uno sconto del 25% sull’importo, per chi ha un ISEE sotto i 9.530 euro (che sale a 20.000 se hai almeno quattro figli a carico). Basta essere in regola coi pagamenti precedenti… oppure dimostrare che non si è riusciti a pagarli per veri motivi economici.