Pensione minima in Italia: finalmente c’è la svolta | 1000€ di base a partire da questa data

Illustrazione di una pensione (Depositphotos FOTO) - energycue.it
Una svolta è in arrivo, e riguarda proprio le pensioni. Ci sarà una base da cui partire, e non manca molto a questo importantissimo evento.
La pensione minima è l’importo base che lo Stato garantisce a chi, pur avendo versato contributi, non ha maturato una cifra sufficiente per una pensione “piena”. Non è uguale per tutti: cambia ogni anno in base all’inflazione e agli aggiornamenti ISTAT.
Nel 2025, l’importo mensile della pensione minima è di circa 598 euro, ma può salire un po’ con alcune maggiorazioni sociali, soprattutto per chi ha più di 75 anni o ha un reddito molto basso.
Attenzione però: non è che tutti ci hanno diritto. Serve aver versato almeno 20 anni di contributi e avere un reddito personale (e familiare) sotto certe soglie. Altrimenti non si prende o si prende meno.
In sostanza, è un aiuto per chi ha lavorato ma ha guadagnato poco. Non è una cifra alta, certo, ma per molti è una piccola sicurezza mensile che fa la differenza.
Cambia molto?
Quando si parla di pensioni minime, la reazione più comune è sempre un mezzo sospiro. Perché ok, sono meglio di niente, ma davvero ci si può vivere con così poco? Ogni anno si aspetta l’aumento, la rivalutazione, una spinta in su… e invece, spesso, arriva solo una manciata di euro che non bastano nemmeno per il caffè del mese.
Anche per il 2025 è andata così. L’aumento c’è stato, sì, ma è quasi simbolico. Tipo quei centesimi che ti restano nel carrello e che dimentichi lì. E intanto i prezzi aumentano, la spesa si allunga, e chi vive solo di pensione fa davvero fatica. Anche solo per coprire le bollette e le medicine.
Cos’è successo?
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera e da Brocardi.it, dal 1° gennaio 2025 la pensione minima è salita da 614,77 euro a 616,67 euro. Un aumento di 1,90 euro al mese, deciso grazie alla rivalutazione dello 0,8% stabilita dalla legge di bilancio. Un aggiustamento minimo, fatto per allineare le pensioni al costo della vita, almeno sulla carta.
In alcune zone d’Italia, però, c’è chi ha fatto qualcosa in più. La Provincia di Bolzano, ad esempio, ha approvato una misura che porta le pensioni minime locali fino a 1.000 euro mensili per circa 17.000 pensionati. Ma c’è un però: serve avere almeno 65 anni, un ISEE sotto i 20.000 euro e vivere lì da almeno 12 mesi (Virgilio.it). Una bella spinta, certo, ma resta un’eccezione. Per tutti gli altri, il minimo resta… minimo. E tirare avanti, purtroppo, è sempre un’impresa.