STOP alla PLASTICA: scoperta finalmente la prima valida alternativa | Costa pochissimo e salverà il Pianeta

Illustrazione di un po' di plastica (Pexels FOTO) - www.energycue.it
La plastica è utilissima, ma inquina anche tanto e ne produciamo a volontà. E’ un problema grosso, e va risolto.
La plastica è ovunque, letteralmente. Ogni volta che si compra qualcosa al supermercato, c’è sempre un involucro inutile o una confezione in più. Il problema? È comoda, ma non scompare mai.
Gran parte della plastica che usiamo finisce nei mari, nei fiumi o abbandonata chissà dove. Gli animali la scambiano per cibo, la ingeriscono e spesso ci muoiono. E non serve vivere vicino all’oceano per contribuire al disastro: ogni bottiglietta gettata male può arrivarci.
Il fatto assurdo è che ricicliamo solo una minima parte di tutta questa plastica. Il resto? O viene bruciato (con conseguenze sull’aria che respiriamo), oppure si accumula in discariche e ambienti naturali. E mentre noi buttiamo, i micropezzi entrano nella catena alimentare… sì, anche nel nostro piatto.
Servirebbe meno plastica e più buon senso, ma sembra che si continui a scegliere la via più comoda. Solo che comoda per chi? Per il pianeta, sicuramente no.
Perché produrle ancora?
La pellicola trasparente: la si trova in tutte le cucine, rotola fuori dal cassetto ogni volta che c’è qualcosa da coprire, ma diciamocelo… quante volte serve davvero? La si strappa con i denti, si incolla su sé stessa e dopo due minuti è già nel secchio. Eppure, quella pellicola lì, che sembra tanto innocua, è un incubo per l’ambiente. Non si ricicla facilmente, spesso finisce in mare o in qualche discarica dimenticata, e intanto la produzione continua come se nulla fosse.
E poi c’è pure il fatto che, a contatto con certi cibi, rilascia sostanze poco rassicuranti. Soprattutto coi piatti caldi o grassi, la plastica tende a reagire male, anche se non ce ne si accorge subito. E alla fine, fra tutto quello che si butta in cucina ogni settimana, la pellicola in PVC è una delle prime a comparire e una delle ultime a sparire. Ma qualcosa si può fare, eccome.
Soluzioni furbe e decisamente più verdi
Come riportato da greenme.it le alternative ci sono, e non sono nemmeno così strane. Si parte con il Bee’s wrap, che ha un nome simpatico ma funziona sul serio: sono dei panni in cotone ricoperti di cera d’api, modellabili con il calore delle mani. Si piegano, si ripiegano, si lavano e si riusano un sacco di volte. Un’altra opzione, per chi vuole stare più sul semplice, sono i teli di cotone biologico.
Perfetti per coprire pane, frutta o ciotole in frigo senza generare rifiuti. E per chi ama le cose flessibili (in tutti i sensi), ci sono i coperchi in silicone: si adattano a tazze, vasetti, teglie… e durano anni, basta lavarli bene. Anche la pellicola compostabile è una valida scelta: biodegradabile, meno impattante e con un’impronta ecologica molto più leggera.