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Allarme pensioni, a giugno arrivano i tagli | Cedolino da fame: se leggi la cifra esatta rischi l’infarto

Anziano triste (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Anziano triste (Depositphotos foto) - www.energycue.it

A giugno qualcosa cambia per i pensionati: accrediti che slittano ma soprattutto importi più leggeri, ecco perché. 

Per tanti, la pensione è più di un semplice versamento mensile. È un punto di riferimento, una scadenza fissa su cui costruire l’intero equilibrio familiare. Non è solo questione di soldi, è questione di stabilità. Quando l’importo arriva, si tirano le somme, si paga quello che c’è da pagare e si prova a far quadrare il resto.

La realtà, però, è che non tutti possono permettersi imprevisti. C’è chi vive con meno di mille euro al mese – e non è per dire, succede davvero a milioni di persone. E con gli aumenti che si vedono ovunque, anche solo dieci euro in meno sul cedolino possono cambiare le carte in tavola. Letteralmente.

In Italia la situazione pensionistica non è semplice. Anzi, secondo l’INPS, oltre 4 milioni e mezzo di pensionati devono arrangiarsi con assegni ben al di sotto della soglia dei 1.000 euro. E se poi si parla di pensioni minime… siamo sotto i 600 euro. Non serve fare grandi calcoli per capire che anche una piccola modifica può avere conseguenze concrete.

Ecco perché ogni variazione, anche minima, va capita bene. Un ritardo, una cifra diversa, una trattenuta imprevista: sono tutte cose che possono generare confusione, e a volte anche allarme. Soprattutto per chi magari non ha familiarità con le procedure online o con i tecnicismi burocratici.

Cosa succede a giugno

A giugno, chi aspetta la pensione dovrà armarsi di un po’ più di pazienza. Il calendario, stavolta, non aiuta: il primo del mese cade di domenica e il giorno dopo è la Festa della Repubblica. Tradotto: gli accrediti slittano a martedì 3 giugno. E chi ritira in contanti dovrà fare i conti anche con le consuete turnazioni agli sportelli postali.

Ma c’è un’altra cosa da sapere. Molti si ritroveranno un assegno più basso del previsto. A comunicarlo è stata l’INPS, che ha concluso i controlli e ora passa alla fase di rientro. Ma cosa succederà nello specifico? E soprattutto perché l’importo sarà più basso?

Anziano conta gli spiccioli (Pixabay foto) - www.energycue.it
Anziano conta gli spiccioli (Pixabay foto) – www.energycue.it

 

Verifiche, trattenute e bonus da restituire

Non si tratta di un errore né di un nuovo taglio generalizzato, ma del recupero di somme percepite (erroneamente) nel 2022 sotto forma di Bonus da 150 o 200 euro. In pratica, come riporta Ot11ot2.it, chi ha ricevuto quei Bonus senza rispettare i limiti reddituali – parliamo di 20.000 o 35.000 euro annui – dovrà restituire il denaro. Come? Con una trattenuta fissa di 50 euro al mese, a partire proprio da giugno. Tutto perfettamente indicato nella sezione dedicata agli indebiti sul portale dell’INPS, per chi ha voglia (e pazienza) di controllare.

Non sono cifre enormi, ma per chi già fa i salti mortali ogni mese, anche quei 50 euro possono pesare. E vedersi un importo più basso sul cedolino, senza saperne il motivo, può creare confusione o – peggio – panico. Il consiglio? Controllare subito il cedolino online, giusto per evitare sorprese.