730, questo errore ti costa carissimo | Un mare di italiani ci sono cascati: verifica subito se l’hai fatto anche tu

L'errore sul 730 che ti può costare caro - Energycue.it (DepositPhoto)
Se compili il modello 730 c’è un errore che ti costa carissimo. Un mare di italiani ci sono cascati: dovrai verificare subito se l’hai fatto.
Il modello 730 è uno strumento fondamentale per molti lavoratori e pensionati in Italia, perché serve a dichiarare in modo semplice e veloce i propri redditi all’Agenzia delle Entrate. È utilizzato principalmente da chi ha un sostituto d’imposta, come un datore di lavoro o l’INPS, che si occupa di trattenere direttamente le imposte dallo stipendio o dalla pensione
Questo permette al contribuente di evitare calcoli complessi o versamenti diretti, e in caso di credito, di ricevere eventuali rimborsi direttamente nella busta paga o nella pensione. Uno dei principali vantaggi del 730 è che non richiede il calcolo delle imposte da parte del contribuente. Infatti è l’Agenzia delle Entrate a fare i conti.
I rimborsi arrivano in tempi piuttosto rapidi, a volte già a luglio per i lavoratori dipendenti e ad agosto per i pensionati. È anche un modo per segnalare eventuali spese detraibili o deducibili, come quelle mediche, scolastiche, per ristrutturazioni edilizie o per i contributi previdenziali, che possono ridurre l’importo delle tasse da pagare.
Negli ultimi anni è stato introdotto anche il modello 730 precompilato che contiene già molte informazioni raccolte dall’Agenzia delle Entrate, come i dati su redditi, spese sanitarie, mutui o assicurazioni. Il contribuente può accettarlo così com’è, oppure modificarlo e integrarlo. Ora però spunta un errore che non bisogna assolutamente fare.
Modello 730, questo errore non dovrai mai farlo: cosa dovrai sapere
Ogni anno milioni di italiani presentano il modello 730 con la speranza di ottenere un rimborso IRPEF, soprattutto dopo aver sostenuto spese sanitarie, scolastiche o assicurative. Allo stesso tempo non sempre il risultato è quello atteso. Capita infatti che per una svista o per mancati aggiornamenti nella documentazione, la dichiarazione dei redditi da “a credito” si trasformi improvvisamente in “a debito”, con la necessità di restituire somme già ricevute o addirittura versarne di nuove.
Uno degli errori più comuni riguarda la gestione dei familiari fiscalmente a carico. Al momento dell’assunzione, ogni lavoratore compila un modulo in cui comunica al datore di lavoro i dati utili per applicare le detrazioni IRPEF, comprese quelle relative ai familiari. Questi dati, però, non vengono aggiornati automaticamente. Scopriamo quindi cosa bisogna sapere in merito.
730, attenzione a questo errore: rischi grosso
Se un familiare comincia a lavorare o percepisce un reddito, superando le soglie previste per legge, dovrebbe essere immediatamente rimosso dall’elenco dei soggetti a carico. In caso contrario, le detrazioni continuano ad accumularsi in busta paga, ma in modo illecito. Secondo il TUIR, un familiare è considerato a carico se non supera un reddito annuale di 2.840,51 euro, che sale a 4.000 euro per i figli con meno di 24 anni.
Basta quindi un contratto part-time o una collaborazione occasionale per superare questo limite e se il contribuente non segnala il cambiamento, si rischia di dover restituire le detrazioni percepite indebitamente. In questi casi il modello 730 può risultare una brutta sorpresa visto che dal rimborso si può passare ad un conguaglio da pagare.