Spaghetti, ecco il marchio peggiore di tutti | Va evitato come il colera: una coltellata allo stomaco fa meno male

Spaghetti (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Uno studio ha individuato tracce preoccupanti di una sostanza dannosa negli spaghetti, sollevando dubbi sulla sicurezza.
Diciamolo chiaramente: per noi italiani la pasta è quasi una religione. Un piatto di spaghetti rappresenta molto più di un semplice pasto, è un momento di casa, di famiglia, di chiacchiere a tavola. Un vero e proprio rito.
Non importa che sia con un sugo elaborato o con un semplice filo d’olio: la pasta è sempre la scelta giusta, in ogni situazione. Apri la dispensa e c’è sempre un pacco lì, pronto. E’ qualcosa che ti salva in ogni evenienza.
Quando non si sa cosa cucinare, ecco che spunta la solita soluzione: acqua sul fuoco e via. Ed è proprio questa semplicità d’uso che l’ha resa così amata. E amarla significa che ci affidiamo sempre a lei non ponendoci nessuna domanda.
Ma forse, proprio perché la diamo così per scontata, non ci accorgiamo di cosa ci sia davvero dentro a quei fili dorati che bollono in pentola. Negli ultimi anni si parla tanto di cosa finisce nei nostri piatti, e tante verità stanno venendo a galla.
Un campanello d’allarme
Ci chiediamo se gli ingredienti siano davvero buoni, se il grano sia italiano, se le coltivazioni siano pulite. E la questione dei pesticidi, beh… è diventata una vera spina nel fianco. Soprattutto quando riguarda proprio la nostra amata pasta.
Quello che è emerso da alcuni test recenti ha lasciato molti senza parole. Non si tratta solo di gusto o consistenza, ma di sostanze sospette che potrebbero essere presenti anche in marche che pensiamo di conoscere bene. Insomma, non è più solo una questione di “qual è la più buona?”, ma anche di quale fa meno male.
Le sostanze sotto osservazione nei prodotti di largo consumo
Il problema gira tutto attorno al glifosato. È un erbicida – per chi non lo sapesse – usato per eliminare le erbacce, ma da tempo finito sotto accusa per i suoi possibili effetti sulla salute. Nel 2016, in Italia, è stato vietato l’uso nei prodotti fitosanitari, ma pare (anzi, si sa) che venga ancora utilizzato parecchio nei campi.
A fare chiarezza ci ha pensato la rivista svizzera K-Tipp, che ha condotto uno studio su 18 marchi diversi di pasta, come riporta Affaritaliani.it. Tredici con grano duro “normale”, cinque da agricoltura bio. Il risultato? Alcuni prodotti – e qui si parla anche di marchi ben conosciuti – hanno mostrato residui chimici fuori scala. Non tutti, eh, ma abbastanza da creare un bel campanello d’allarme.