IMU, addio alla tassa sulla seconda casa | Se sei in questa lista non paghi più: il salasso è terminato

Addio all'IMU (depositphotos.com) -www.energycue.it
L’IMU sulla seconda casa può essere ridotta o annullata in specifiche circostanze. Scopri quali sono le situazioni previste dalla legge.
Oggi, per molte persone, la casa non è più solo un luogo dove si dorme e si mangia, ma rappresenta un elemento fondamentale dell’identità, un’estensione della libertà personale.
La scelta di abitare in un posto piuttosto che in un altro, può essere influenzata da svariati fattori: necessità lavorative, condizioni di salute, relazioni affettive ed altro.
In questo contesto in evoluzione, anche le leggi fiscali stanno cercando di adattarsi, sebbene in modo graduale, per rispecchiare situazioni quotidiane che si discostano dai modelli tradizionali.
In particolare, nel campo delle seconde case e dell’Imposta Municipale Unica (IMU) si stanno aprendo nuovi spazi di interpretazione e agevolazione.
Un’imposta locale
L’IMU è un’imposta locale che deve essere pagata da chi possiede immobili diversi da quello principale, a meno che quest’ultimo non appartenga alle categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9). Per la seconda casa, di solito il tributo è dovuto, tranne in alcune importanti circostanze. Negli ultimi anni, a seguito di modifiche legislative e sentenze significative, è emerso un principio fondamentale: se una seconda casa è realmente utilizzata come abitazione principale, l’IMU può essere esente, anche se l’altro coniuge vive in un luogo diverso.
In particolare, la sentenza n. 209 del 3 ottobre 2022 della Corte Costituzionale, riportata da Infobuild, ha ampliato il concetto di abitazione principale, riconoscendo che i coniugi possono avere residenze diverse per motivazioni valide, come esigenze lavorative, senza perdere i vantaggi fiscali. Un’ulteriore situazione in cui è prevista una riduzione dell’IMU riguarda gli immobili dichiarati inagibili o non abitabili. Quando un garage o una casa non può più essere utilizzato a causa di gravi problemi strutturali o danni significativi, il contribuente ha la possibilità di richiedere una diminuzione del 50% dell’imposta.
La documentazione necessaria
La documentazione è cruciale per poter accedere a queste agevolazioni. Se si desidera dimostrare che la seconda casa è utilizzata come abitazione principale, stando alla fonte è necessario presentare prove di residenza anagrafica e di dimora abituale, come bollette delle utenze, certificati medici che comprovino la scelta del medico di base nella zona o altre evidenze tangibili. Per quanto riguarda l’inagibilità, la perizia deve attestare lo stato dell’immobile e confermare che non viene utilizzato in alcun modo.
In sintesi, nonostante rimanga una delle tasse più rilevanti per i proprietari di immobili, l’IMU offre alcune possibilità di flessibilità che, se adeguatamente documentate, possono alleggerire il peso fiscale in modo significativo. È importante essere consapevoli che ogni Comune ha margini di discrezionalità nell’interpretazione delle leggi, ed è quindi consigliabile agire sempre sulla base di documentazione tecnica e giuridica adeguata.