Patente, se prendi questo farmaco hai finito di guidare | Scatta la revoca automatica: è più comune di quanto credi

Un farmaco con cui puoi dimenticarti la patente (Canva) - energycue.it
Per poter guidare un automezzo, bisogna avere delle condizioni di salute assolutamente ottimali. Non con questo farmaco.
L’epilessia è una patologia neurologica cronica, caratterizzata dalla comparsa ricorrente di crisi epilettiche, causate da un’attività elettrica anomala del cervello. Tanto che le crisi possono variare da brevi momenti di assenza, a veri movimenti involontari più intensi.
Le cause dell’epilessia, possono esser molteplici: tipo genetiche; o conseguenti a traumi cranici, ictus, infezioni, o a malformazioni cerebrali. Così che, quindi, la diagnosi si basa quindi su elettroencefalogramma (EEG), risonanza magnetica, e valutazioni neurologiche specifiche.
Il trattamento dell’epilessia, si fonda principalmente sull’uso di farmaci antiepilettici (FAE), i quali aiutano a prevenire, o a ridurre, la frequenza delle crisi. E ogni farmaco, vien scelto in base al tipo di crisi, all’età del paziente, e ad eventuali altre condizioni cliniche.
Con una terapia adeguata, molte persone con epilessia possono comunque condurre una vita normale. Ma è essenziale seguire appunto le indicazioni mediche, evitando l’interruzione improvvisa dei farmaci, e sottoponendosi a controlli regolari, mediante cui monitorare l’efficacia della terapia.
Normativa italiana
In Italia, la normativa sul rilascio e sul rinnovo della patente di guida è particolarmente attenta, proprio alla sicurezza stradale. Dal momento che, l’obiettivo principale è garantire che tutti i conducenti siano fisicamente e mentalmente idonei alla guida. E che nonostante i progressi tecnologici dei veicoli, le condizioni di salute personali siano sempre un fattore decisivo, per mantenerne l’idoneità.
Alcune malattie, difatti, possono compromettere la capacità di guidare in sicurezza. E fra le più rilevanti, figurano purtroppo disturbi neurologici, cardiovascolari e metabolici. Ad esempio, chi soffre appunto di epilessia, può ottenere o rinnovare la patente, solo se non ha avuto crisi da un periodo definito. Allo stesso modo, le aritmie cardiache, o l’insufficienza cardiaca, possono causare malori improvvisi, rendendo quindi la guida pericolosa. Persino il diabete, se non adeguatamente controllato, può rappresentare un rischio, a causa di episodi ipoglicemici (più o meno frequenti).
Disturbi psichiatrici, e problemi visivi
Malattie psichiatriche come la schizofrenia o la depressione grave, possono anche loro compromettere l’attenzione e il giudizio (e non solo alla guida). Pertanto, la normativa richiede valutazioni cliniche approfondite. Alla stregua delle patologie visive, come glaucoma e retinopatia, le quali devono anch’esse, esser monitorate. Per cui, in molti casi, è sufficiente l’uso di correzioni ottiche, per garantircisi l’idoneità.
In ogni caso, il rinnovo della patente prevede obbligatoriamente una visita medica – più frequente con l’avanzare dell’età. Ma in presenza di patologie, può esser richiesto il parere di uno specialista. Giacché, in altre parole, una valutazione medica specifica, garantisce che il conducente sia in grado di guidare senza, difetti, metter a rischio sé stesso o gli altri.