IMU, svolta per gli anziani italiani: da quest’anno possono decidere di non pagarla | La scelta è a loro discrezione

Addio IMU per gli anziani illustrazione (Canva foto) - www.energycue.it
IMU, novità per gli anziani: chi vive qui può scegliere di non pagarla. Scopri qui come funziona l’esenzione.
Per molti italiani, l’arrivo dell’estate coincide con l’organizzazione delle spese annuali, tra cui le imposte sulla casa. L’IMU, l’Imposta Municipale Unica, è tra quelle più temute, soprattutto per chi possiede una seconda abitazione. Tuttavia, una categoria spesso trascurata potrebbe trovarsi in una posizione diversa rispetto agli anni precedenti.
Nel nostro Paese, il numero di persone anziane che si trasferiscono stabilmente in una residenza sanitaria assistenziale continua a crescere. Questo cambiamento di vita comporta numerose conseguenze sul piano personale, ma anche fiscale. In particolare, la gestione delle proprietà immobiliari diventa un tema delicato per chi non vive più nella propria abitazione principale.
Fino a oggi, anche chi si trovava in una RSA doveva continuare a versare l’IMU per la casa di proprietà, come se si trattasse di una seconda abitazione. Una normativa rigida che non teneva conto delle reali condizioni degli anziani, costretti a sostenere spese ingenti pur non usufruendo della loro abitazione. Questo scenario ha generato nel tempo richieste di maggiore equità fiscale.
Ora, però, qualcosa è cambiato. Una modifica nella normativa ha aperto nuove possibilità, lasciando a chi vive in struttura la facoltà di decidere se avvalersi o meno di un’esenzione che potrebbe fare la differenza.
Una novità che interessa migliaia di contribuenti
Il cambiamento riguarda gli anziani ricoverati stabilmente in case di riposo, che da quest’anno possono scegliere se richiedere l’esenzione dell’IMU per la loro abitazione di proprietà. Non è un automatismo: la decisione resta a loro discrezione. Questo significa che non sono obbligati a versare l’imposta, ma solo se manifestano la volontà di usufruire del beneficio.
Secondo quanto indicato da Il Sole 24 Ore, per ottenere l’agevolazione è necessario che l’immobile non risulti locato. Se la casa rimane vuota oppure a disposizione di familiari senza contratto di affitto, può essere assimilata all’abitazione principale ai fini IMU, permettendo l’esenzione. Si tratta di un’opportunità importante, che restituisce agli interessati la libertà di scegliere come gestire il proprio patrimonio immobiliare in una fase delicata della vita.
La decisione spetta all’interessato
La particolarità di questa nuova disposizione è che non si applica automaticamente. Ogni contribuente interessato deve attivarsi per richiedere l’esenzione, rispettando le condizioni previste dalla normativa. Il requisito fondamentale è che l’anziano sia residente in modo permanente in una struttura sanitaria e che l’immobile di proprietà non venga affittato. In assenza di richiesta o in caso di utilizzo a fini locativi, l’IMU continuerà a essere dovuta.
L’introduzione di questa possibilità restituisce centralità alla volontà dell’individuo, che può valutare se mantenere l’esenzione oppure continuare a versare l’imposta. Un passaggio normativo che tiene conto delle diverse situazioni personali, offrendo un margine di autonomia che prima mancava. Così, per molti, una casa che non è più abitata ma rimane emotivamente importante non diventa un peso fiscale automatico.