Messaggi, se rispondi subito ti devi preoccupare | Ecco cosa dice la scienza: devi correre dal tuo medico

Rispondere ai messaggi (Canva-Depositphotos foto) - www.energycue.it
Qual è il tuo rapporto con il ricevimento di messaggi? Se sei tra quelli che rispondono nell’immediato, ecco cosa la scienza suggerisce su di te
Oggigiorno siamo quotidianamente in costante contatto con le notifiche provenienti dai nostri social network, così come da qualsiasi applicazione scaricata sul nostro smartphone. Sebbene la maggior parte siano avvisi sicuramente ignorabili, in altri casi si tratta di vere e proprie urgenze.
Ognuno di noi reagisce in modo diverso al ricevimento di un determinato messaggio o di una più generica notifica. C’è chi relega sempre la risposta o il controllo degli avvisi a compito secondario, rispetto all’attività che sta svolgendo nel momento in cui gli vengono ricapitate delle sollecitazioni.
Ci sono quelli che non prestano nemmeno troppo caso ai “suoni” e agli “stimoli” provenienti dal proprio cellulare, mantenendo, magari, le proprie notifiche totalmente disattivate, quando si trovano a dover svolgere mansioni per le quali c’è bisogno di una totale disconnessione dagli smartphone.
E poi ci sono coloro che appena sentono vibrare il telefono nella propria tasca lo estraggono immediatamente, precipitandosi a controllare, ed eventualmente a rispondere, la sollecitazione inviatagli.
Comportamenti ormai naturali, ma…
Come riporta VegMotors, in merito sono stati condotti degli studi psicologici, che hanno tentato di indagare relativamente ai meccanismi caratterizzanti tutti coloro i quali tendono ad assumere un comportamento più simile all’ultima evenienza citata. Quanto risultato da test e approfondimenti di vario genere è che chi si impegna a rispondere nel modo più veloce ed efficiente possibile ai messaggi ricevuti risulta essere particolarmente affidabile, responsabile e attenta, la cui priorità è proprio quella di supportare e fornire un aiuto concreto rispetto ai propri interlocutori.
Persone rispettose e autorevoli, che fanno del servizio nei confronti altrui una vera e propria priorità. La faccia opposta della medaglia è inevitabilmente presente in ogni contesto e una simile circostanza non fa di certo eccezione; già, perché un simile comportamento è in grado di denotare forti tratti di ansia sociale, che si traducono, più precisamente, nella paura di risultare scortesi o poco interessati alle questioni altrui, spesso arrivando al punto di mettere in secondo piano i propri ritmi e le proprie priorità. L’ansia si ricollega, in particolare, all’idea di poter passare come persone disinteressate, il che potrebbe condurre l’interlocutore a tagliare i ponti e ad escludere l’utente qualora questo non dovesse rispondere nel breve.
Un risvolto decisamente interessante
Molti impropriamente si autodefiniscono empatici o particolarmente coinvolti nei problemi altrui, proprio per via della loro tendenza ad interessarsi immediatamente alle richieste che vengono loro inoltrate, ma la scienza pone un limite anche a questo concetto. Probabilmente la tendenza a rispondere dopo pochi secondi dal ricevimento del messaggio può risultare correlata ad un movimento meccanico e impulsivo, ormai parte integrante del nostro inconscio, “impedendo” di scegliere in modo consapevole.
La frenesia di doverci mostrare sempre attenti e disponibili ci conduce in un vero e proprio vortice di stress, seppur leggero, di fatto costante. E, stando al referto diffuso dagli esperti della materia, quando la comunicazione e l’efficienza risultano essere esclusivamente digitali, il nostro senso di insoddisfazione interiore in ambito relazionale potrebbe essere portato addirittura a diminuire.