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L’Italia si avvicina all’Europa: PENSIONI MINIME portate a 1000€ | Sarà illegale percepire di meno

Pensionati

Coppia di pensionati felici (Canva-Depositphotos foto) - www.energycue.it

Una buona notizia per tutti i potenziali beneficiari. Il limite delle pensioni minime è destinato a lievitare in modo estremamente vantaggioso

Quando parliamo di pensione minima, facciamo riferimento ad un’integrazione rivolta direttamente a tutti quei soggetti potenzialmente beneficiari di trattamenti pensionistici, che ricevono mensilmente importi inferiori rispetto al limite fissato dalla Legge.

L’introduzione di questa integrazione è datata 11 Novembre 1983, mediante l’approvazione della Legge n.683, volta proprio ad avvantaggiare le categorie più fragili, relativamente ad ogni tipo di trattamento pensionistico, in assenza del raggiungimento dei valori minimi.

Un sostegno economico concreto, tra gli strumenti di sicurezza sociale più imprescindibili, in quanto in grado di garantire il minimo reddituale anche nei confronti di chi, per varie motivazioni, non sarebbe in grado di soddisfare i requisiti specificati dal nostro ordinamento.

E’ bene specificare che parliamo di una prestazione prettamente previdenziale, che nulla ha a che fare con la categoria assistenziale; ciò vuol dire che esistono determinate richieste indirettamente inoltrate all’attenzione dei papabili beneficiari, che gli stessi dovranno essere in grado di adempiere.

Requisiti specifici e rivalutazioni

Tutti i pensionati residenti nel territorio italiano, indipendentemente da stato civile o nazionalità, devono ricevere la pensione minima. L’unica lieve eccezione è valevole per i pensionati stranieri, i quali non possiedono i requisiti necessari che abilitano l’accesso alla pensione minima, che dovranno, invece, affidarsi all’assegno sociale, pensato ed erogato dall’INPS a beneficio di tutti coloro che non soddisfano in modo sufficiente le risorse economiche prestabilite. Ma a quanto ammonta l’importo complessivo della pensione minima?

Il calcolo varia, in base ad una serie di fattori, a partire dall’età del pensionato, al numero di anni contributivi complessivi, al reddito del soggetto e del proprio coniuge, tenendo conto anche dei galoppanti tassi d’inflazione. Per essere più specifici, nell’anno 2024 si è assistito ad un’aumento del trattamento minimo fino a 614,77 euro, come chiarito dall’INPS nella circolare 1/2024: il motivo della “lievitazione” è da ricercare nella rivalutazione straordinaria che la legge di bilancio 2023 ha previsto, conducendo ad un aumento pari al 2.7%.

INPS e banconote
INPS e banconote (Shutterstock foto) – www.energycue.it

Le previsioni per l’imminente futuro

Entrando nel merito dell’anno 2025, invece, bisogna specificare come la percentuale d’inflazione stimata risulti essere pari all’1,6%, con un papabile aumento della soglia minima sino a 9,57 euro, che porterebbe ad un riadeguamento dell’importo minimo sino a raggiungere i 608,18 euro.  Sappiamo per certo che il Ministero degli Affari Esteri, nella figura del Ministro Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa di presentazione del DEF 2024, ha annunciato l’impegno del Governo per portare l’importo delle pensioni ad aumentare a 1000 euro mensilmente percepibili nel corso del 2025.

Tutti coloro i quali potranno richiedere la pensione minima, dovranno necessariamente presentare una domanda all’attenzione dell’INPS, navigando sul sito web dell’Istituto, oppure affidandosi ad un patronato. D’importanza fondamentale nell’ambito della domanda sarà allegare un documento d’identità valido, il codice fiscale, il certificato di stato civile, di pensione e la dichiarazione dei redditi, così da facilitare all’ente erogatore la verifica dei requisiti richiesti ed, eventualmente, provvedere all’erogazione. A riportarlo è Brocardi.it.