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Allerta pasta, nella farina ci mettono gli insetti | Alla faccia del made in Italy: la mangiamo tutti i giorni senza saperlo

Illustrazione della pasta (Canva FOTO) - energycue.it

Illustrazione della pasta (Canva FOTO) - energycue.it

Purtroppo, per alcuni non è una notizia molto positiva. Fanno questa mistura, che comunque viene utilizzata quotidianamente.

La farina di insetti è un alimento ottenuto dalla macinazione di insetti essiccati, come grilli, cavallette o larve. È ricca di proteine, vitamine e minerali, e rappresenta una delle alternative più promettenti alle fonti proteiche tradizionali, soprattutto in chiave sostenibile.

Il suo impatto ambientale è molto più basso rispetto a quello dell’allevamento di bovini o suini: richiede meno acqua, meno spazio e produce meno emissioni. Per questo viene considerata un’opzione interessante per il futuro dell’alimentazione, anche in Europa.

Nel 2023, l’Unione Europea ha autorizzato l’uso alimentare di alcune farine di insetti in prodotti come pane, pasta, biscotti e barrette. La presenza deve però essere indicata in etichetta, così che il consumatore possa scegliere consapevolmente.

Anche se l’idea può far storcere il naso a molti, in diverse culture gli insetti sono parte integrante della dieta da secoli. La sfida, oggi, è culturale: superare la diffidenza e scoprire nuove forme di cibo più sostenibili, senza rinunciare alla sicurezza alimentare.

Una provocazione inaspettata

Durante gli Sky Inclusion Days, evento dedicato al cambiamento culturale e alla sostenibilità, Alessandro Borghese ha preso la parola in modo tutt’altro che banale. Al panel intitolato “La cucina è un palcoscenico”, lo chef ha lanciato una proposta che ha lasciato più di qualcuno perplesso: per lui, il futuro della nostra tradizione culinaria dovrebbe includere più insetti e meno carne. 

Non si tratta di moda o provocazione fine a sé stessa. Secondo Borghese, come riportato da Fatto Quotidiano, è arrivato il momento di ripensare certi equilibri nel piatto. La cucina italiana è amata in tutto il mondo, ma proprio per questo, dice lui, ha la responsabilità di innovarsi, di aprirsi a nuovi ingredienti senza rinunciare alla qualità. E gli insetti, per quanto culturalmente “fuori schema”, potrebbero essere una risorsa preziosa: sostenibili, nutrienti, già diffusi altrove.

Illustrazione di una farina d'insetti (Canva FOTO) - energycue.it
Illustrazione di una farina d’insetti (Canva FOTO) – energycue.it

Più vicini di quanto si pensi

Come riportato dal Fatto Quotidiano, secondo Borghese in media, ogni persona consuma già mezzo chilo di insetti l’anno, anche senza accorgersene. Caffè, cacao, pasta, riso… durante i processi industriali, piccole tracce di insetti finiscono naturalmente negli alimenti. È un fatto biologico, non una stranezza (Fonte: Il Fatto Quotidiano).

Secondo lo chef, l’obiettivo non è inventare piatti strani o “futuristici” tanto per stupire, ma valorizzare un ingrediente nuovo come si fa da sempre con quelli regionali: trattandolo con rispetto, tecnica e attenzione. Non è questione di carne coltivata o tecnologia da laboratorio: qui si parla di cultura gastronomica, di riscoperta e di adattamento.