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Basta guidare, alla vostra età pensate ai nipoti | Stanno strappando un mare di patenti: abbassata la soglia massima

Anziano disperato alla guida (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Anziano disperato alla guida (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Guidare non è più scontato per tutti: ecco il limite d’età in queste situazioni per chi è avanti con gli anni.

Negli ultimi tempi si sente parlare parecchio di sicurezza alla guida, specie quando al volante c’è qualcuno con qualche capello bianco in più. È un argomento che tocca un sacco di temi: c’è l’autonomia, ovvio, ma anche la prudenza, la salute… e diciamolo pure, serve anche un pizzico di buon senso.

Nel nostro Paese, dove la popolazione sta invecchiando a vista d’occhio, bisogna iniziare a riflettere sul serio su come far convivere mobilità e terza età senza levare troppo. Anche il più esperto dei conducenti, col passare degli anni, può ritrovarsi a fare i conti con qualche difficoltà in più.

Magari la vista non è più nitida come una volta, i riflessi rallentano un po’. Ma non per questo uno deve mollare il volante. No, non è così semplice. È un tema complicato: da una parte c’è il diritto di muoversi liberamente, dall’altra c’è la sicurezza di tutti — anche di chi attraversa la strada o aspetta al semaforo.

E poi c’è un aspetto di cui si parla poco, ma pesa un sacco: quello emotivo. Togliere la patente a una persona anziana non è solo una questione tecnica, ecco. È quasi come cambiare vita. C’è il rischio dell’isolamento, del sentirsi un peso, di non poter più andare neanche dal medico senza chiedere un passaggio. E non è che tutti hanno figli o nipoti pronti a fare da taxi, eh.

Oltre una certa età, si scende dal mezzo

A un certo punto arriva il momento, e no, non ci sono scappatoie: superata una certa età, guidare non si può più. Anche se uno ha passato la vita su un mezzo o si sente ancora in piena forma. È un taglio netto, che pesa soprattutto su chi era abituato a spostarsi spesso.

A quel punto bisogna trovare alternative: bus, metro, taxi… o farsi accompagnare. Facile a dirsi, ma non sempre fattibile. Però lo Stato ha deciso che è una misura necessaria, per proteggere tutti. La legge dice chiaramente come stanno le cose, e da lì non si torna indietro. È come se segnasse un prima e un dopo nella vita delle persone.

Anziano alla guida (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Anziano alla guida (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Quando l’età comincia a pesare

In Italia, le regole per rinnovare la patente diventano via via più rigide col passare degli anni. Per la patente B, quella per la macchina, c’è una certa flessibilità: fino ai 70 si rinnova ogni 5 anni, poi ogni 3, e dopo gli 80 addirittura ogni 2. Basta una visita medica, tutto sommato rapida. Ma le cose cambiano parecchio per chi guida per lavoro.

Chi ha le patenti C e D — quelle per camion e autobus — deve fare i conti con regole più severe. Tra i 65 e i 68 si può ancora guidare, ma serve un certificato medico specialistico che confermi che si è ancora idonei fisicamente e mentalmente. Non basta più la solita visita del dottore, insomma. E dopo i 68? Eh, lì la porta si chiude. Niente più rinnovo, neanche se uno è ancora in gran forma. La norma è chiara e non lascia margini.