Semaforo rosso, rivoluzione epocale | Hanno deciso di abolire le multe: in Italia è la fine di un’era

Semaforo rosso multe cancellate (Canva foto) - www.energycue.it
Semaforo rosso, rivoluzione epocale: la svolta che cambia tutto, adesso se passi col rosso non corri rischi!
In molte città italiane, il semaforo rosso rappresenta non solo un segnale di arresto, ma anche un limite invalicabile che segna la differenza tra legalità e infrazione.
I guidatori lo sanno: oltrepassare quel confine significa incorrere in sanzioni pesanti, e spesso anche nella perdita di punti preziosi sulla patente. Ma cosa accadrebbe se questo principio venisse improvvisamente messo in discussione?
La semplice idea che una multa per il passaggio con il rosso possa essere annullata suona quasi come una provocazione.
Eppure, in alcuni casi specifici, la legge italiana lo prevede. Il Codice della strada, con l’articolo 146, impone regole rigide e sanzioni severe, ma lascia anche spazio a eccezioni ben precise, che possono fare la differenza tra una condanna e un’assoluzione.
Passare col rosso: quando è consentito
Si parla di stato di necessità, di legittima difesa, ma anche di errori tecnici o formali. Non è raro che un impianto fotografico mal funzionante o una luce gialla troppo breve finiscano al centro di ricorsi vinti dai cittadini. La legge, insomma, è severa, ma non cieca. E in questo equilibrio delicato, ogni dettaglio può cambiare il destino di una sanzione.
Ma c’è un altro livello di discussione, ben più profondo, che riguarda la legittimità dei controlli stessi. Non più solo la correttezza dell’infrazione, ma anche il modo in cui i dati vengono raccolti e gestiti. Ed è proprio qui che si apre un nuovo capitolo destinato a far discutere.
Una questione di privacy e responsabilità
A riaccendere il dibattito è stata una recente indagine del Garante della Privacy, partita dal reclamo di alcuni residenti contro l’amministrazione comunale del loro territorio. Oggetto della denuncia: l’assenza di qualsiasi informativa visibile in prossimità delle telecamere installate per rilevare i passaggi col semaforo rosso. L’amministrazione ha difeso il sistema spiegando che le telecamere agiscono solo in caso di infrazione e che le immagini vengono oscurate per proteggere i dati sensibili.
Tuttavia, come ricorda Brocardi, la normativa in materia di privacy è netta: l’installazione di sistemi di videosorveglianza richiede sempre una corretta informazione preventiva ai cittadini, indipendentemente dalla finalità. In mancanza di questa comunicazione, la rilevazione dell’infrazione diventa illegittima, e con essa anche la relativa sanzione. Per questo, il Garante ha aperto un’istruttoria, che potrebbe costringere il comune a revocare le multe già emesse, segnando di fatto la fine di un’era per molte amministrazioni locali.