Home » Studenti in festa, da oggi riceveranno uno stipendio | 850€ al mese per chi va a scuola: i voti non contano nulla

Studenti in festa, da oggi riceveranno uno stipendio | 850€ al mese per chi va a scuola: i voti non contano nulla

Illustrazione di studenti in festa (Canva FOTO) - energycue.it

Illustrazione di studenti in festa (Canva FOTO) - energycue.it

Questa per gli studenti è una notizia straordinaria, che permetterà a tantissimi di essi di laurearsi senza problemi.

I sussidi agli studenti universitari sono forme di sostegno economico pensate per alleggerire il peso delle spese legate allo studio: tasse universitarie, affitti, libri, trasporti.

Possono essere erogati dallo Stato, dalle Regioni o da enti privati. Esistono diverse tipologie: borse di studio basate sul reddito, premi al merito, agevolazioni per studenti con disabilità o figli a carico.

Alcune coprono interamente i costi, altre offrono solo un aiuto parziale. Non si tratta solo di soldi: a volte il sussidio si traduce in un posto letto, un pasto a mensa, o l’accesso gratuito a servizi universitari. L’obiettivo resta lo stesso: permettere a tutti di studiare, indipendentemente dalla condizione economica.

Ma non tutti ne beneficiano. Spesso ci sono limiti di reddito stringenti, graduatorie lunghe e fondi insufficienti. Ecco perché, anche quando esistono, i sussidi da soli non bastano a garantire davvero il diritto allo studio.

Studiare senza il peso del portafoglio

Studiare gratuitamente è possibile? Sì, e ciò è possibile in Danimarca dove l’università è completamente gratuita per i cittadini danesi e per quelli dell’Unione Europea (e dello Spazio Economico Europeo). Niente tasse, soprattutto se esose, e oltre a non doverle pagare, gli studenti ricevono anche un sostegno economico mensile, il cosiddetto SU – Statens Uddannelsesstøtte. Parliamo di circa 850 euro al mese.

Questo contributo, a differenza di un prestito, non va restituito. È un vero e proprio aiuto statale, pensato per permettere a chi studia di mantenersi da solo, senza dover per forza fare i salti mortali con lavoretti e ore extra. Un supporto che viene riconosciuto se si è maggiorenni, iscritti a un corso riconosciuto e si vive stabilmente in Danimarca (Fonte: Inaspettato, 2025).

Illustrazione di alcuni studenti (Canva FOTO) - energycue.it
Illustrazione di alcuni studenti (Canva FOTO) – energycue.it

Un modello che punta su fiducia e responsabilità

Chiaramente, anche gli studenti stranieri possono richiederlo, ma a certe condizioni. Devono, ad esempio, lavorare almeno 10–12 ore a settimana, oppure avere diritto di soggiorno permanente. E c’è un’altra cosa importante: per continuare a ricevere l’SU, bisogna dare esami con regolarità. In pratica, il sistema premia l’impegno e scoraggia chi vorrebbe approfittarne senza portare avanti il proprio percorso accademico.

La filosofia dietro questo modello è semplice, ma potente: l’università deve essere accessibile a tutti, indipendentemente dal reddito o dalla situazione familiare. È un’idea di uguaglianza reale, non solo a parole. Le università, tra l’altro, offrono tantissimi corsi in inglese e attirano ogni anno migliaia di studenti internazionali. La Danimarca, insomma, investe seriamente nell’istruzione superiore, puntando su giovani più autonomi, consapevoli e motivati (Fonte: Inaspettato, 2025).