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140€ all’anno: Ufficiale, approvata la TASSA SUI CANI | Il terrore dei padroni adesso è realtà

Tassa

Tassa sui cani (Canva foto) - www.energycue.it

140 euro all’anno per il proprio cane? Una misura che sembrava appartenere al passato torna a far discutere.

Chi ha un cane sa quanto profondo possa essere il legame che si crea. La sua presenza rende le giornate più leggere, e la compagnia che offre è impagabile. Ma a quanto pare, questa fedeltà ora potrebbe avere un prezzo ufficiale, e non solo in termini affettivi.

L’ipotesi che la gestione di un cane comporti un nuovo obbligo economico sta generando apprensione tra i proprietari.

Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le voci su possibili modifiche fiscali legate alla convivenza con gli animali domestici. In particolare, il dibattito si è concentrato su un ritorno di norme che molti credevano dimenticate, ma che in altri paesi europei continuano a essere prassi.

Il tema tocca corde delicate, non solo per l’aspetto economico, ma anche per ciò che implica sul piano della responsabilità civile e sociale.

Tassa sui cani: cosa sta succedendo

Non è solo una questione di soldi: l’idea di introdurre un’imposta annuale sul possesso di cani ha sollevato interrogativi sulla sua reale finalità. Alcuni la interpretano come un modo per limitare gli abbandoni o per finanziare i servizi veterinari pubblici. Altri, invece, temono che possa scoraggiare l’adozione, soprattutto nelle famiglie meno abbienti. Le reazioni sono contrastanti, tra chi parla di misura educativa e chi la definisce un ingiusto balzello.

Eppure, nella memoria collettiva italiana, questa non sarebbe una novità assoluta. Il nostro paese aveva già sperimentato qualcosa di simile: un’imposta obbligatoria per tutti i cani risalente addirittura agli anni ’30 del Novecento. Una tassa che venne poi abrogata, ma che in altre parti del mondo non è mai davvero scomparsa.

Cani
Tassa sui cani novità (Canva foto) – www.energycue.it

Cosa accade oggi e perché se ne parla di nuovo

Oggi il timore dei proprietari si alimenta dal confronto con quanto avviene all’estero. In paesi come Germania, Irlanda e Stati Uniti, possedere un cane comporta ancora il pagamento di una tassa o il rilascio di una licenza, il cui importo può variare a seconda della razza, della pericolosità o dello stato di sterilizzazione dell’animale. In Irlanda, ad esempio, una licenza singola può costare fino a 140 euro l’anno, o 400 euro per una quota unica cumulativa.

In Italia, la tassa comunale sui cani era regolata dal regio decreto n. 1393 del 1918 e fu in vigore fino ai primi anni Novanta. Colpiva ogni razza e prevedeva poche eccezioni, come i cani guida per i ciechi. Come riporta Fisco Oggi, le tariffe erano differenziate in base alla funzione dell’animale, con importi fino a 150 lire annue. Anche se ufficialmente abolita, l’idea del suo ritorno resta viva nel dibattito pubblico, e il confronto con le misure europee non fa che alimentare il timore di una reintroduzione formale.