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GRAZIE GIORGIA MELONI, per l’Italia è un giorno storico | IVA ridotta una volta per tutte: ecco la nuova percentuale

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni (Giorgia Meloni - Facebook FOTO) - www.energycue.it

La notizia sembra essere incoraggiante. L’IVA dopo tanto tempo è stata ridotta, e sono tantissime le persone ad essere contente.

L’IVA, ovvero l’Imposta sul Valore Aggiunto, è una tassa indiretta applicata su quasi tutti i beni e servizi che acquistiamo. La paga il consumatore finale, ma viene raccolta e versata allo Stato da chi vende.

Il suo funzionamento si basa su un meccanismo “a catena”: ogni passaggio della produzione e distribuzione applica l’IVA sul valore aggiunto, cioè sulla differenza tra costo e ricavo. In questo modo lo Stato incassa in modo progressivo, senza tassare due volte lo stesso valore.

In Italia l’aliquota ordinaria è del 22%, ma esistono anche aliquote ridotte, come il 10% o il 5%, per prodotti considerati di prima necessità o a rilevanza sociale, come farmaci, alimentari e trasporti pubblici.

L’IVA è una delle principali fonti di entrata per lo Stato, ma anche una delle più discusse: da un lato è efficiente, dall’altro può pesare di più su chi ha redditi bassi, dato che colpisce tutti allo stesso modo, indipendentemente dal reddito.

Un taglio che può fare la differenza

Il mondo dell’arte, spesso percepito come distante dalla quotidianità, si è appena visto coinvolto in una piccola rivoluzione fiscale. Il governo italiano ha deciso di abbassare l’IVA sulle opere d’arte, sugli oggetti da collezione e sull’antiquariato dal 22% al 5%. Una mossa che potrebbe sembrare tecnica, ma che in realtà ha un peso notevole per tutto il settore. L’obiettivo è chiaro: rimettere in moto il mercato interno e rendere l’Italia di nuovo attrattiva per i collezionisti (fonte: Tgcom24).

Con questo intervento, l’Italia si allinea ai big d’Europa e anzi, li supera pure. Basti pensare che in Francia l’aliquota è al 5,5%, in Germania al 7%. Ora siamo davanti, e questo potrebbe trasformarsi in un vantaggio concreto per gallerie, artisti e antiquari italiani, che da tempo denunciavano una concorrenza fiscale poco sostenibile rispetto ad altri mercati (Fonte: Tgcom24).

Illustrazione di una Galleria d'arte (Canva FOTO) - energycue.it
Illustrazione di una Galleria d’arte (Canva FOTO) – energycue.it

Effetti sul campo e numeri da tenere d’occhio

Come riportato da Tgcom24, per chi compra arte la differenza è subito tangibile: meno tasse, prezzo finale più basso. Il risparmio arriva anche al 17% in meno rispetto a prima. Non è poco, soprattutto se si considera il valore medio di molte opere. Un incentivo così potrebbe spingere collezionisti esteri a tornare a comprare in Italia, e aiutare anche le case d’asta, che vedranno ridursi l’IVA sulle commissioni. In pratica, si abbassano i costi per tutti, e si riaccende l’interesse anche dall’estero.

Secondo una stima di Nomisma, questa riforma potrebbe generare fino a 1,5 miliardi di euro di crescita per il comparto arte nei primi mesi, con un impatto più ampio che potrebbe toccare i 4 miliardi a livello economico generale. Una boccata d’ossigeno non solo per gallerie e artisti, ma anche per chi lavora nei trasporti d’opere, nella logistica o nell’organizzazione di eventi (Fonte: Tgcom24).