Affitto, controlla subito il tuo contratto | Se c’è scritto così recuperi tutto: il padrone di casa ti deve risarcire

Illustrazione di un affitto (Canva FOTO) - energycue.it
Se nel tuo contratto c’è scritto proprio questo, allora il padrone di casa non potrà fare nulla. Potresti recuperare un po’ di soldi.
Durante un contratto di affitto, il tema dei risarcimenti è sempre delicato. Può riguardare danni all’immobile, agli impianti o agli arredi forniti dal proprietario. Non si parla di normale usura, ma di guasti evidenti o incuria, che vanno oltre l’uso quotidiano.
In questi casi, l’inquilino è responsabile. Se rompe qualcosa o danneggia le strutture dell’appartamento, dovrà risarcire il proprietario. Questo vale anche per i danni causati da amici o parenti ospiti: la responsabilità ricade comunque su chi ha firmato il contratto.
A fine locazione, il controllo dell’immobile serve proprio a verificare lo stato in cui viene restituito. Il deposito cauzionale lasciato all’inizio del contratto può essere trattenuto, in tutto o in parte, per coprire eventuali spese di riparazione.
Il proprietario, dal canto suo, deve garantire un appartamento in buone condizioni e intervenire quando ci sono problemi strutturali o manutenzioni straordinarie. Ma se i danni sono provocati dall’inquilino, il risarcimento non spetta a lui.
Una situazione particolare
Pagare ogni mese un affitto, soprattutto se pesante, può far venire un certo senso di frustrazione. Eppure, in alcuni casi molto specifici, la legge permette di recuperare tutto quello che si è versato. Non è una leggenda metropolitana, né un escamotage: è un diritto vero e proprio, previsto dalla normativa.
Succede, ad esempio, quando si paga un affitto in nero, cioè senza contratto registrato, oppure quando la cifra che si versa è superiore a quella indicata nel contratto ufficiale. In questi casi, l’inquilino può chiedere la restituzione integrale delle somme pagate, anche se sono passati anni. È tutto scritto nell’articolo 79 della legge 392 del 1978, come riportato da Brocardi.
Entriamo nel dettaglio
Come riportato da Brocardi, questo diritto si può far valere solo dopo la fine della locazione, quando cioè si sono riconsegnate le chiavi e formalmente si è chiuso il rapporto. Da quel momento partono 10 anni di tempo per chiedere il rimborso. Sembra tanto, ma in realtà il tempo passa in fretta…e la memoria pure.
Per questo è fondamentale conservare prove: bonifici, ricevute, magari anche qualche messaggio o email. Basta una lettera scritta in modo chiaro, inviata al proprietario, per iniziare la richiesta. Se lui fa finta di nulla, si può passare tranquillamente alle vie legali. Insomma, questa legge permetterebbe di recuperare una somma non indifferente, soprattutto dopo aver pagato per annoi l’affitto (Fonte: Brocardi.it).