Borracce in alluminio, non comprare mai queste | Scoperta agghiacciante: possono provocare gravissime malattie

Ragazza con borraccia (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Dietro l’aspetto innocuo delle borracce in alluminio si nasconde un rischio poco conosciuto: ecco cosa accade.
Da qualche anno a questa parte le borracce sono diventate un oggetto praticamente indispensabile. In ufficio, in palestra, nello zaino per la scuola: tutti ormai ne hanno una. È un po’ il simbolo della grande svolta green.
Quella scelta più consapevole per ridurre la plastica e fare qualcosa di buono per l’ambiente. Una moda, sì, ma con buone intenzioni dietro. Tra i vari materiali, l’alluminio è probabilmente il più gettonato. È leggero, si scalda poco (o almeno così si pensa), ed è pure resistente.
Insomma, a prima vista sembra il materiale perfetto. Ma siamo davvero sicuri che sia anche il più sano? Molti lo danno per scontato, ma in realtà non è proprio così semplice. Quando si parla di sicurezza alimentare, infatti, entra in gioco tutta una serie di fattori che raramente consideriamo.
Non basta che una borraccia “sembri” fatta bene, conta il tipo di lavorazione, i trattamenti, la qualità del metallo, insomma… una marea di dettagli tecnici che possono fare la differenza. E, diciamolo, chi di noi si mette davvero a leggere le etichette?
Mancanza di trasparenza
Un altro punto critico è la tracciabilità. Come facciamo a sapere da dove arriva una borraccia? Da che tipo di alluminio è stata prodotta? Riciclato? Nuovo? Queste info sono spesso assenti o poco chiare, eppure fanno la differenza. Perché non tutto l’alluminio è uguale, e non tutti i processi produttivi rispettano gli standard previsti per i materiali a contatto con gli alimenti.
Molte di queste borracce non riportano simboli né etichette obbligatorie per legge, come quelle previste dai regolamenti sui MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti). Significa che, tecnicamente, non dovrebbero nemmeno essere in vendita. Ma nessuno controlla davvero. E chi ci rimette, alla fine, è sempre il consumatore che pensa di fare una scelta salutare… ma non ha le informazioni giuste per farla davvero.
Cosa rilasciano davvero nell’acqua
Qui entra in gioco una ricerca molto interessante — e per certi versi preoccupante — fatta dal Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Fondazione Acqua, come riportato da equivalente.it. Hanno analizzato 20 modelli diversi di borracce (acquistati sia online che nei negozi fisici) e il risultato non lascia troppo spazio a interpretazioni: tutte le borracce in alluminio esaminate rilasciano metalli nell’acqua. Metalli tipo cromo, rame, piombo, nichel e via dicendo… anche se in quantità entro i limiti di legge.
Il punto però è che questi metalli, già presenti magari nell’acqua di rubinetto, si sommano tra loro. Se usiamo la borraccia ogni giorno, il rischio di superare le soglie considerate sicure per la salute diventa più che reale. Un altro dato che lascia perplessi è che alcune borracce pare siano fatte con materiali riciclati lavorati male, il che porta alla presenza di elementi estranei non dichiarati.