Scioglimento ghiacciai, sempre più veloce (DepositPhotos) - EnergyCUE
Sembra proprio che i ghiacciai stiano sciogliendosi nel mondo a un ritmo elevato e gli scienziati danno l’allarme: cosa sapere ora
Da tempo gli scienziati parlano di dover invertire la rotta quando si considera il cambiamento climatico. L’inquinamento ambientale ha ormai raggiunto livelli critici e per qualcuno addirittura si è arrivati al punto di non ritorno.
Ma è davvero così? I dati che in tanti analizzano non offrono affatto un quadro sicuro. Secondo quanto riportato dal sito Kjzz.org, un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona ha evidenziato che i ghiacciai si stanno sciogliendo a un ritmo costante ed elevato in diverse parti del mondo.
Insomma, davvero un segno che il cambiamento climatico è presente e che ora più che mai bisogna intervenire, ognuno nel proprio piccolo deve fare qualcosa per evitare la catastrofe.
Ma quali sono i fattori rilevati dalla ricerca? E cosa bisogna conoscere? Ecco tutto quello che c’è da sapere a questo proposito.
Il professor Chris Haig dell’Università dell’Arizona, supportato da un gruppo di assistenti e ricercatori, ha voluto studiare il fenomeno dell’innalzamento dei mari, relativo allo scioglimento dei ghiacciai in ogni parte del mondo. I risultati sono stati sbalorditivi, non in senso positivo e sono stati pubblicati sull’autorevole rivista Nature affinché tutti possano consultarli e sensibilizzarsi sull’argomento. Ma quali sono le conclusioni di questo studio?
Ebbene, i ghiacciai stanno sciogliendosi a un ritmo sempre più rapido: attualmente perdono circa 273 miliardi di tonnellate di massa ogni anno, con una velocità aumentata del 36% rispetto a dieci anni fa. Tutto questo fa si che l’innalzamento dei mari diventi anno dopo anno sempre più pericoloso e costante. Inoltre, lo scioglimento dei ghiacciai è oggi più veloce di quello delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide. Harig sottolinea come questa accelerazione impatterà la pianificazione delle infrastrutture nelle città costiere, che potrebbero dover fronteggiare innalzamenti del mare maggiori del previsto.
In primo luogo, bisogna ricordare che questo studio si basa su prove affidabili. Il professor Harig e i suoi assistenti e collaboratori sono arrivati a queste conclusioni grazie ai dati satellitari per misurare le variazioni della gravità, osservando lo spostamento di massa quando il ghiaccio si scioglie e passa dagli altipiani all’oceano.
E quali potrebbero essere le conseguenze? Disastrose, specialmente per tutte quelle che sono le città costiere. Si pensi per esempio, che negli Stati Uniti circa il 40% della popolazione vive in città o località costiere, a ridosso del mare. Un innalzamento del livello potrebbe diventare catastrofico: occorre pensare subito a delle soluzioni altrimenti si raggiungerà davvero il punto di non ritorno.
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