NIENTE RIPARAZIONI: guai se hai questi elettrodomestici e si rompono | Non ti spetta un euro

Elettrodomestici e pericoli (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Elettrodomestici rotti? Fai molta attenzione: tutto dipende da cosa c’è (o non c’è) scritto nel contratto.
Gli elettrodomestici sono comodi, pratici… ma quando smettono di funzionare cominciano i grattacapi. Frigo, lavatrici, forni – ormai sono indispensabili. Però, ecco il punto, non sempre è chiaro chi debba intervenire in caso di guasti. C’è molto di più sotto.
Il contratto, quel documento che a volte firmiamo un po’ troppo in fretta, può nascondere dettagli importanti. Spesso lì dentro si decidono le sorti di una lavatrice rotta o di un forno che non scalda più. Ma occhio, perché non esiste una regola universale: tutto cambia a seconda del tipo.
C’è un’altra differenza, che a prima vista sembra secondaria, ma che in realtà è fondamentale per stabilire a chi tocca mettere mano al portafogli. E sì, anche quando la colpa non è di nessuno e il danno è stato solo sfortuna.
Insomma, pensare che non tocchi a te pagare può rivelarsi un errore. Capita più spesso di quanto si pensi di trovarsi in mezzo a discussioni su chi deve tirare fuori i soldi per sistemare un elettrodomestico guasto. Tutto ruota intorno a dettagli che magari nemmeno avevi notato.
Occhio a cosa c’è scritto (e cosa no)
Come riporta Money.it, tutto ruota attorno all’articolo 1576 del Codice civile. Ma aspetta, non scappare: non è così noioso come sembra. In parole povere, se l’appartamento è arredato e dentro ci sono anche elettrodomestici, le spese si dividono così: le riparazioni leggere – quelle di routine – toccano all’inquilino. Ma se il guasto è serio, tipo un frigo da buttare, allora il conto passa al proprietario (a meno che non sia stato maltrattato, ovvio).
Ecco perché il primo passo, quando si rompe qualcosa, è tirare fuori il contratto dal cassetto – o dalla mail – e leggerlo bene. Se c’è una clausola chiara su chi paga cosa, si segue quella. Altrimenti, si va con le regole generali. Il contratto può fare la differenza tra pagare o non pagare centinaia di euro. Ma non finisce qui.
E se non è nel contratto, ti arrangi
La situazione si fa ancora più spinosa se la casa che hai affittato era vuota. In quel caso, gli elettrodomestici che usi – anche se te li ha lasciati il proprietario “così, per comodità” – non fanno parte ufficialmente dell’affitto. Quindi? Quindi sei tu a doverli sistemare, o sostituire, senza poter chiedere rimborsi o altro. Tranne, beh, se c’è una clausola particolare che lo prevede (ma capita davvero raramente).
Perfino nelle case arredate, però, ci sono eccezioni. Tipo: se rompi la lavatrice perché ci infili le scarpe da ginnastica, tocca a te ripararla. Ma se salta tutto per un problema all’impianto elettrico che non è stato sistemato, allora è compito del proprietario intervenire. In quel caso puoi anche chiedere un rimborso o, se hai già pagato, fartelo restituire.