NIENTE PENSIONE, si resta al lavoro: questi italiani non ci potranno andare | È ufficiale

Ci dovranno rinunciare (canva.com) - www.energycue.it
Sempre più pensionati italiani rinunceranno alla “pensione”: tra necessità economiche e di attività, la terza età cambia volto.
Ricordo di qualche anno fa un film molto interessante, e anche piacevole, con Robert De Niro e Anne Hathaway; si chiamava “Lo stagista” e ci proponeva la storia, non tanto improbabile ormai, di un pensionato che in seguito al lutto per la perdita della propria moglie decide di ritornare a lavorare, tramite stage!
Un tempo, andare in pensione significava godersi il meritato riposo, allontanandosi dal lavoro. Ma oggi, in un’Europa che cambia e invecchia, il concetto di fine carriera sta mutando.
In Italia e nel resto d’Europa, dove l’età media è in crescita e i problemi economici si sommano all’aumento della longevità, la terza età diventa un’occasione per nuove attività e forme aggregative.
Così, accanto alle panchine dei giardini e ai centri ricreativi, troviamo anche scrivanie e strumenti digitali. Il confine tra lavoro e pensione si assottiglia, mostrando un nuovo volto dei senior.
Potremo essere noi
Come anticipato nell’introduzione del nostro articolo non c’è ombra di dubbio che la nuova terza età non sarà mai più come quella di prima! Un recente report di Sky TG24, basato su dati Eurostat, rivela che in Italia e in Europa sempre più persone continuano a lavorare dopo l’età pensionabile! In Europa, circa il 13% dei pensionati lavora part-time nei sei mesi successivi alla pensione. In pratica, si tratta di una persona su otto, spinta da diverse ragioni: da un lato, il desiderio di restare attivi e produttivi (36,3%), dall’altro, necessità economiche (28,6%).
L’analisi demografica dell’Unione Europea è chiara: al primo gennaio 2024, il 21,6% della popolazione aveva più di 65 anni, con un’età media di 44,7 anni. In Italia, la situazione è ancora più evidente: gli over 60 sono il 31,1% della popolazione, e l’indice di dipendenza degli anziani è arrivato al 37,8%, superando la media europea del 33,4%.
Nuove opportunità?
In questo contesto, riporta Sky, il mercato del lavoro italiano registra un tasso di occupazione del 59% tra i 55 e i 64 anni, simile alla media europea ma inferiore rispetto ai paesi nordici, dove i lavoratori anziani sono più inclusi. Secondo lo studio citato, circa il 9,4% dei nuovi pensionati italiani continua a lavorare, una percentuale inferiore alla media UE, ma comunque significativa.
Questa tendenza è favorita da leggi che rendono più facile cumulare pensione e lavoro. Si crea così una situazione in cui l’invecchiamento della popolazione, pur mettendo a dura prova il sistema pensionistico, offre opportunità: valorizzare le competenze degli over 60, promuovendo un modello in cui esperienza e longevità diventano una risorsa. Tuttavia, tale modello è altamente discutibile in un continente dove si lamenta la sempre più crescente fuga dei giovani cervelli nonché la discontinuità occupazionale che questi soffrono; c’è quindi parecchio da rivedere.