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Leva militare, partono le chiamate per uomini e donne | 11 mesi obbligatori per tutti: da questa diventa UFFICIALE

Militari (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Militari (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Riscritte le regole del servizio militare: leva obbligatoria estesa anche alle donne, con durata portata a 11 mesi.

Negli ultimi tempi, se ne parla sempre di più: il servizio militare, o meglio, l’idea di un coinvolgimento più esteso dei cittadini nella difesa del proprio Paese, sta tornando d’attualità. Non è solo questione di sicurezza globale, ma anche di responsabilità condivise e di come lo Stato le redistribuisce tra la popolazione.

Allo stesso tempo, si è fatto largo il bisogno di riequilibrare la presenza femminile anche nei settori dove finora le donne sono state quasi invisibili. E no, non parliamo solo di aziende o politica. Anche l’ambiente militare sta iniziando a fare i conti con una realtà sociale che cambia. L’accesso all’uniforme, insomma, non è più solo una scelta di pochi ma può diventare parte integrante di un percorso collettivo.

Ecco allora che il servizio di leva non è più visto come un obbligo pesante, ma in certi contesti quasi come un’opportunità. Una parentesi di formazione, magari, o un modo per contribuire attivamente alla comunità. Le scelte legislative che vanno in questa direzione cercano di trasformare un sistema rigido in uno strumento moderno, capace di riflettere le nuove dinamiche culturali.

Ovviamente, toccare il tema della leva significa anche mettere mano a una parte profonda dell’identità nazionale. Non si tratta solo di numeri o logistica, ma di valori condivisi, ruoli simbolici e storie personali. È un passaggio delicato che chiama in causa equilibri politici e sociali tutt’altro che semplici da gestire.

Più spazio, più equilibrio

A luglio qualcosa è cambiato. È entrata in vigore una nuova legge che rende la leva obbligatoria anche per le donne. Non si tratta di un’imposizione cieca: il sistema prevede una sorta di “lotteria” tra le ragazze che si registrano durante una giornata speciale, chiamata appunto “Giornata della Difesa”. Se le volontarie non bastano, si procede così. E sì, prima il servizio era già accessibile alle donne, ma ora si passa a un modello più paritario, con regole simili per tutti.

Il servizio durerà fino a 11 mesi e coinvolgerà i giovani a partire dai 18 anni. L’intento? È stato detto chiaro: raggiungere un’uguaglianza vera tra i sessi anche nel mondo della difesa. Lo scorso anno circa il 24% di chi ha prestato servizio era composto da donne volontarie — ora, però, le cose cambiano, e in modo piuttosto netto.

Leva militare (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Leva militare (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Una scelta politica che guarda al domani

Come riporta Il Sole 24 Ore, il Parlamento danese ha approvato la legge, che punta a portare il numero di coscritti a 6.500 all’anno entro il 2033. Al momento, sono circa 4.700 le persone che partecipano ogni anno alla leva. Intanto, il governo ha messo sul piatto 5,9 miliardi di dollari (sì, miliardi) per rinforzare la difesa nei prossimi cinque anni — scelta legata anche agli obiettivi NATO.

Il colonnello Kenneth Strom, che coordina il programma di coscrizione, ha spiegato che tutto questo nasce da un preciso accordo politico ma anche da ragioni pratiche: servono più competenze, più prontezza, più forze speciali. C’è, inutile nasconderlo, un contesto di sicurezza che cambia. E la Danimarca ha deciso di non restare ferma.