Ritrovamento scioccante in Amazzonia: sotto la foresta c’è un mondo inesplorato | L’antica civiltà è uscita allo scoperto

Veduta aerea dell'Amazzonia (Depositphotos foto) - www.energycue.it
I segreti dell’Amazzonia: sotto la giungla più impenetrabile si cela un passato che nessuno aveva mai immaginato.
Quando pensiamo all’Amazzonia, ci vengono subito in mente immagini di natura selvaggia, animali rari e alberi che sembrano toccare il cielo. Una distesa verde, fittissima, che per secoli è sembrata intoccabile. Ma sotto quel tappeto di foglie e radici… beh, c’è dell’altro. Qualcosa che non avevamo mai visto — o forse, meglio dire, mai potuto vedere.
Per anni si è parlato dell’Amazzonia come un luogo fuori dal tempo. Un ecosistema perfetto, abitato al massimo da piccole tribù nomadi e da qualche creatura difficile da classificare. Gli archeologi però non hanno mai smesso di farsi domande. E se ci fosse stato di più? Qualcosa di costruito, pianificato, magari… una civiltà vera e propria? Fino a poco fa sembrava fantascienza.
Alcuni indizi c’erano, sparsi qua e là. Ma la vegetazione così fitta copriva tutto, come se la giungla stessa volesse proteggere i suoi segreti. Nessuno riusciva a confermare nulla. E allora la teoria della “foresta vergine”, quella non toccata dall’uomo, ha continuato a dominare. Almeno fino a quando la tecnologia ha iniziato a vedere oltre.
Ora invece le cose si stanno facendo interessanti. C’è uno strumento — abbastanza recente — che permette di guardare sotto gli alberi. Letteralmente. E no, non stiamo parlando di magie o fantasie, ma di qualcosa di molto concreto e scientifico.
Una civiltà dimenticata dalla storia
Finora si credeva che l’Amazzonia non potesse sostenere città permanenti. Troppo umido, troppo instabile, troppo… giungla. Invece no. Le scoperte rivelano una società strutturata, con un sistema urbano pianificato e una gestione dell’acqua che fa pensare a vere e proprie opere di ingegneria.
Insomma, tutta quella narrazione della foresta “pura” forse andrebbe riscritta. Sotto le radici ci sono storie, persone, costruzioni — un intero mondo dimenticato. E solo adesso, finalmente, sta tornando alla luce.
Una tecnologia che scava… senza scavare
Il suo nome è LiDAR. Un aggeggio che, come riporta anche talkabout.travel, lanciando impulsi laser dall’alto (da droni o aerei), riesce a “spogliare” digitalmente la giungla. Ed è proprio grazie a questo che, in un’area della Bolivia chiamata Llanos de Mojos, è venuto fuori un panorama del tutto inatteso.
Gli archeologi hanno identificato strutture complesse: piramidi, canali, piazze, strade… il tutto risalente a più di 2500 anni fa. Tutto questo era parte della cultura Casarabe, un’antica civiltà di cui si sapeva pochissimo. Ma a quanto pare, erano molto più avanzati di quanto si pensasse.