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Due Lauree non le sono bastate: TRUFFATA e ora si ritrova senza un euro sul conto | É successo a Bologna

Truffa

Truffa bancaria (Canva foto) - www.energycue.it

Una giovane mamma truffata a Bologna: il suo conto svuotato da un inganno telefonico. Scopri come difenderti.

Le truffe digitali stanno diventando sempre più difficili da riconoscere. Il phishing, un tempo limitato a e-mail mal scritte e link sospetti, oggi si presenta in forme estremamente convincenti: numeri clonati, messaggi che imitano quelli delle banche, operatori fittizi che parlano con tono professionale.

Il tutto orchestrato per un unico scopo: ottenere l’accesso ai conti correnti e svuotare i risparmi delle vittime.

Ciò che colpisce maggiormente è che, in molti casi, le vittime non sono persone inesperte. Al contrario, anche individui giovani, istruiti e abituati a gestire la tecnologia si ritrovano intrappolati in queste frodi.

Il contesto in cui si muovono i truffatori è studiato nei minimi dettagli, e questo rende ancora più difficile accorgersi dell’inganno prima che sia troppo tardi.

Una mattina qualunque si trasforma in incubo

Giulia Liberini ha 36 anni, lavora come assistente sociale per l’Ausl di Bologna e ha due lauree. È madre di un bambino piccolo e conduce una vita organizzata tra famiglia e lavoro. Lo scorso 20 giugno, riceve un messaggio: segnalava un bonifico da 1.530 euro. Non lo aveva mai autorizzato. Così chiama il numero verde indicato, e da lì parte una catena di eventi che sembra gestita da veri operatori bancari. Le spiegano che c’è stata una fuga di dati nella sua filiale, che è in corso un’indagine e che deve spostare i suoi soldi in un conto “sicuro”.

Tutti gli elementi sembrano autentici: il numero di telefono è realmente quello dell’antifrode UniCredit, le comunicazioni arrivano con codice e nome dell’operatore, persino una chiamata dai “carabinieri” conferma la storia. Giulia si reca in filiale, convinta di proteggere i propri soldi. Sposta 6.800 euro sul conto indicato al telefono, ma appena effettuata l’operazione, la linea cade. Prova a ricontattare il numero e scopre che il maresciallo con cui aveva parlato non esiste. Il conto su cui aveva versato i soldi è stato immediatamente chiuso.

Truffa
Truffa email (Canva foto) – www.energycue.it

Imparare a riconoscere i segnali

Appena si rende conto della truffa, Giulia corre in caserma per sporgere denuncia e torna in banca per provare a bloccare il trasferimento. Ma ormai è troppo tardi: le sono rimasti solo 74 euro sul conto. Come racconta Il Resto del Carlino, la banca chiarisce che nessun operatore contatta i clienti per chiedere di trasferire fondi o comunicare codici. Le chiamate in uscita dal numero verde non esistono, e ogni informazione va verificata in prima persona.

UniCredit ha ricordato che la sicurezza passa anche dalla consapevolezza. Per difendersi è fondamentale non fornire mai codici o credenziali per telefono, non seguire indicazioni sospette anche se sembrano legittime, e non fidarsi nemmeno se il numero è “quello giusto”: oggi i truffatori sono in grado di camuffare tutto. Essere informati è il primo passo per proteggere i propri risparmi.