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Bollette troppo alte? Tranquilli, d’ora in avanti ci pensiamo noi | Ufficiale: metà della spesa verrà coperta dallo Stato

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Bolletta pagata dallo Stato (Canva foto) - www.energycue.it

Sussidi, tensioni politiche e aiuti mirati: il comune cerca una via d’uscita dalla crisi industriale più grave del dopoguerra.

Da mesi in Germania si moltiplicano i segnali di una crisi profonda nel settore industriale. La produzione ristagna, la fiducia delle imprese è in calo e le grandi aziende denunciano un contesto economico sempre più insostenibile. Tra i fattori più critici, spiccano i costi energetici alle stelle, che stanno mettendo in seria difficoltà le attività a più alta intensità di consumo.

Il governo tedesco si trova oggi al centro di un dibattito acceso su come contenere l’impatto economico della transizione energetica senza compromettere la competitività del paese. Le misure adottate finora si sono rivelate insufficienti, e molte promesse — come la riduzione delle tasse sull’elettricità per le famiglie — sono già state cancellate per esigenze di bilancio, alimentando tensioni all’interno della coalizione.

Le opposizioni, ma anche alcuni alleati interni, accusano l’esecutivo di mancare una visione strategica. In particolare, è Markus Söder (CSU) ad aver lanciato pesanti critiche al ministro delle Finanze Lars Klingbeil (SPD), colpevole — secondo lui — di non aver rispettato gli impegni presi nella prima legge di bilancio. Il problema è anche di numeri: il deficit federale rischia di aumentare drammaticamente nei prossimi anni, compromettendo le regole fiscali europee.

Mentre le famiglie restano escluse da qualunque sostegno diretto, l’attenzione si concentra sulle imprese, considerate la chiave per rilanciare l’economia tedesca.

Una proposta che divide la politica

Come riportato da @worldyfinance su Instagram, la Germania sta vagliando un piano da 4 miliardi di euro per sostenere le imprese energivore attraverso un contributo pubblico diretto alle bollette. L’idea è quella di far fronte alla perdita di competitività con un sussidio statale che copra fino al 50% dei costi dell’elettricità per un periodo di tre anni.

Se il progetto verrà approvato, il numero di imprese beneficiarie passerebbe da 350 a oltre 2.200, coinvolgendo settori cruciali per la catena produttiva tedesca. La ministra dell’Economia Katherina Reiche ha già ottenuto da Bruxelles il via libera per questo tipo di contributi, compatibili con gli obiettivi di decarbonizzazione, ma resta necessario il rispetto delle normative sugli aiuti di Stato e un’approvazione formale da parte della Commissione UE.

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Bollette (Canva foto) – www.energycue.it

Il cuore del piano tra cifre e incertezze

Al centro della strategia c’è quindi l’idea che lo Stato si faccia carico della metà delle bollette elettriche per le imprese più energivore, con un impatto stimato di circa 4 miliardi di euro. Si tratta di un tentativo concreto di rilanciare un’economia in affanno, ma anche di arginare la delocalizzazione industriale verso paesi più competitivi sul fronte dei costi.

Nonostante l’approvazione politica sembri vicina, il piano incontra già numerose resistenze per le sue implicazioni sul bilancio pubblico. Con un deficit previsto in forte crescita — da 33 miliardi nel 2024 a 126 miliardi nel 2029 — il rischio è che questi sussidi, pur temporanei, si trasformino in un peso duraturo per le finanze statali. Il futuro del progetto dipenderà dalla tenuta della maggioranza e dalla volontà europea di sostenere un intervento di questa portata.