Auto, ufficiale l’addio alle radio: da questa data dovranno sparire | Automobilisti italiani senza parole

Radio in auto (Pixabay foto) - www.energycue.it
Un cambiamento silenzioso rischia di rivoluzionare l’abitudine più amata dagli automobilisti, quella della radio.
Accendere la radio appena si gira la chiave. Per tantissimi italiani, è quasi un riflesso. Una specie di rito, insomma. C’è chi lo fa per ascoltare le notizie, chi per la musica, chi semplicemente per sentire qualcosa. Anche con tutte le tecnologie nuove che ci sono oggi nelle auto, l’autoradio continua ad avere un posto speciale nel cuore (e nell’abitudine) di chi guida.
Le auto moderne ormai sembrano computer su quattro ruote: grandi schermi touch, comandi vocali, perfino intelligenza artificiale che ti suggerisce dove andare o cosa ascoltare. Però, nonostante tutto questo, c’è una certa… resistenza, diciamo così. La radio è ancora lì, fedele compagna di viaggio, anche nelle vetture più all’avanguardia.
Non è solo questione di affetto, però. C’è dietro anche un valore culturale. La radio è ancora uno dei modi più immediati e accessibili per rimanere informati. Non serve connessione, né abbonamenti, né app. Giri la manopola o tocchi lo schermo, e sei subito dentro un mondo di voci, storie, canzoni. E forse è proprio questa semplicità a renderla così preziosa.
Eppure qualcosa si sta muovendo, in silenzio. Alcuni modelli di auto nuovi, infatti, stanno cominciando a uscire senza la classica autoradio. Al suo posto ci sono sistemi più sofisticati, certo, ma anche meno immediati. Una piccola rivoluzione, che potrebbe diventare qualcosa di molto più grande.
Un cambiamento che non passa inosservato
Massimiliano Capitanio, commissario di Agcom, ha voluto dire la sua, come riporta Virgilio.it. Anzi, più che dire, ha lanciato un allarme. Secondo lui in Italia sono ancora 26 milioni le persone che ascoltano la radio ogni giorno mentre guidano. Non proprio un numero da ignorare, insomma.
Capitanio ha parlato di autoradio come “strumento di informazione, democrazia e pluralismo”. Parole forti, sì, ma che fanno riflettere. Se le case automobilistiche continuano su questa strada, rischiamo davvero di vedere sparire la radio dalle nostre auto. In alcuni casi, già adesso, chi compra un’auto nuova deve arrangiarsi: o usa dispositivi esterni oppure deve affidarsi al sistema di infotainment interno, che spesso richiede una connessione o un account.
Una mossa che arriva in Parlamento
Di fronte a questo scenario, Agcom ha deciso di muoversi. Ha inviato una segnalazione ufficiale al Governo, chiedendo una legge che obblighi i produttori a non eliminare l’autoradio dalle nuove auto. L’idea è semplice: proteggere un mezzo ancora fondamentale, sia per le persone che per l’intero settore radiofonico.
Capitanio ha sottolineato che non si rischiano solo posti di lavoro (che già sarebbe abbastanza), ma anche una parte importante della nostra libertà d’informazione. La radio è ancora uno strumento potente, e il fatto che alcune case vogliano farne a meno non è ben visto. L’intervento normativo servirebbe proprio a evitare che questa tendenza prenda il sopravvento.