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Casa in affitto a costo zero, basta una firma e non paghi più niente | La Legge è passata: per milioni di italiani è una manna dal cielo

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Con una semplice opzione nel contratto, i costi sugli affitti si azzerano: tutte le novità della legge sugli affitti.

Nel panorama fiscale italiano, le agevolazioni per chi affitta immobili rappresentano da tempo un terreno fertile di riforme, promesse e aspettative. In un periodo segnato da aumenti dei costi e tensioni abitative, ogni misura che alleggerisce il peso delle imposte viene accolta come un’opportunità da cogliere.

Dietro questa formula si cela una realtà normativa ben più articolata, che coinvolge regole precise e requisiti specifici. Alcuni proprietari, infatti, possono davvero trovarsi nella condizione di non dover più versare le tradizionali imposte legate alla registrazione di un contratto di locazione.

Negli ultimi anni, l’obiettivo delle istituzioni è stato quello di semplificare e rendere più vantaggiosa la gestione degli affitti, soprattutto per i privati. Incentivare la regolarità contrattuale, combattere l’evasione e garantire maggiore trasparenza sono i cardini di questa strategia. In questo contesto, strumenti come la cedolare secca hanno guadagnato sempre più attenzione e adesione da parte dei contribuenti.

Molti ancora ignorano che, con una sola firma, è possibile trasformare radicalmente la tassazione su un contratto di affitto. Una scelta che non solo semplifica le pratiche, ma consente un risparmio annuale notevole. E se applicata nelle condizioni giuste, può davvero azzerare alcune imposte normalmente previste.

Agevolazioni che fanno la differenza

La cedolare secca è un regime alternativo riservato ai privati che affittano immobili a uso abitativo. Optando per questa modalità, si abbandona la tassazione IRPEF tradizionale a favore di un’imposta sostitutiva fissa: 21% per i contratti liberi e 10% per quelli a canone concordato. Come spiega Rent2cash, il vantaggio principale è che non si pagano né l’imposta di registro né quella di bollo, rendendo la stipula del contratto più leggera anche a livello amministrativo.

Il regime è applicabile solo da persone fisiche e riguarda immobili residenziali di categoria catastale A (esclusi gli A/10). Tra le formule contrattuali ammesse ci sono i classici 4+4, i contratti 3+2, quelli transitori e quelli per studenti, a patto che si tratti di contratti concordati nei Comuni ad alta tensione abitativa. In questi casi, l’aliquota scende al 10%, garantendo un risparmio significativo rispetto alla tassazione ordinaria.

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Affitto cedolare secca (Canva foto) – www.energycue.it

La novità che cambia tutto per milioni di proprietari

Nel 2025, con l’ultimo aggiornamento normativo, la cedolare secca si rafforza ulteriormente. La vera svolta è che, una volta scelto questo regime, il proprietario non deve più sostenere né l’imposta di registro né quella di bollo, nemmeno in presenza di clausole accessorie come penali per la mancata riconsegna dell’immobile. Una semplificazione che amplia i margini di utilizzo senza perdere i benefici fiscali.

Inoltre, la conferma dell’aliquota agevolata al 10% per i contratti concordati in zone ad alta tensione abitativa rende il regime ancora più competitivo. L’effetto finale, in alcuni casi, è davvero simile a un affitto “a costo zero” dal punto di vista fiscale.