Le nostre abitazioni sono spiate: Utim’ora, scoperta agghiacciante in Italia | Telecamere nascoste puntate su ogni casa

Telecamere e spia (Canva-Shutterstock foto) - www.energycue.it
Qualcuno ci spia fin dentro casa. Non siamo mai soli, conoscono ogni mossa che facciamo. Come si può sfuggire a questa dilagante piaga?
Ciascun cittadino annovera tra i suoi diritti fondamentali quello alla privacy. Si tratta dello “scudo” che ciascun cittadino utilizza per mantenere assoluta riservatezza circa le sue informazioni più sensibili.
Dati personali o riferenti alla propria sfera strettamente privata, che, se non secondo intenzioni dello stesso o della stessa, possono rimanere in totale segreto rispetto ad un’eventuale esposizione esterna.
Eppure, specie dopo l’avvento a gamba tesa dei social network e del progresso enorme comportato dalla digitalizzazione, mantenere la propria privacy intatta appare sempre più come un’impresa per molti.
Non è, infatti, raro imbattersi in discussioni che riguardino proprio questa delicatissima tematica, tenendo conto di come, specie navigando online, i nostri dati, anche i più sensibili ed apparentemente ben sigillati all’interno di una cassaforte (quantomeno digitale) possano non essere totalmente al sicuro.
Un disagio che può colpire chiunque
Il lavoro di un gruppo di ricercatori di un’agenzia di sicurezza è stato in grado di svelare la presenza di circa 40.000 telecamere in tutto il mondo, che possono mirare verso un qualsiasi punto, persino delle nostre case, tra l’esterno e l’interno, di facile accesso per i malintenzionati che sanno come divincolarsi nell’internet. A riportare l’allarme notizia è un recente articolo del Corriere della Sera, che sottolinea come i dati raccolti dal quotidiano stesso servendosi di una piattaforma di monitoraggio dei sistemi dell’Internet of Things sarebbe stato in grado di venire a capo di una realtà molto più allarmante.
Questo perché soltanto nel territorio italiano sarebbero oltre 74.000 le webcam di facile accesso, la maggior parte delle quali concentrate inevitabilmente tra le più grandi città dello Stivale. Leggendo questi numeri risulta immediatamente chiaro come la tematica della sicurezza informatica risulti essere meno attenzionata di quanto si dovrebbe, nonché di come le potenzialità dei mezzi digitali, che possono servire anche per scopi malevoli, tendano ad essere quasi minimizzate.
Come contrastare l’opera malevola?
E’ naturale che l’accesso a tali telecamere costituisca un reato, in quanto costituente una violazione della privacy altrui, tenendo conto di come alcune puntino direttamente verso l’interno delle case di molti di noi, rendendosi potenzialmente osservabili da malintenzionati, che possono studiare le nostre mosse, la conformazione delle nostre case o rubare, ad esempio, i numeri di targa dei veicoli parcheggiati.
A risultare più esposti dalla possibilità di essere soggetti a veri e propri spionaggi sono i soggetti che contano all’interno della propria abitazioni telecamere che non sono precedentemente state configurate, o quantomeno non sufficientemente, né dall’utente che le utilizza, né dal tecnico preposto all’installazione. In altri casi ancora la colpa potrebbe ricadere direttamente sul produttore, che potrebbe non aver garantito la correttezza adeguata nella gestione degli aggiornamenti di sistema. In un simile caso, l’arma a disposizione dei consumatori sarebbe quella di munirsi di una VPN, o in alternativa di modificare le proprie credenziali di accesso alla telecamera, in modo che le stesse risultino essere più solide e meno probabili da raggiungere.