Fa davvero la differenza spegnere le luci quando esco da una stanza?

Illustrazione di una persona mentre spegne la luce (Canva FOTO) - energycue.it
Quando si entra ed esce da una stanza, si tende a spegnere la luce. Eppure, ci sono alcuni aspetti che non vengono presi in considerazione.
Passare a un’illuminazione a basso consumo è uno di quei cambiamenti domestici che si notano subito… soprattutto in bolletta. Con le lampade giuste, infatti, si può avere la stessa quantità di luce di prima spendendo molto meno. Secondo i dati dell’ENERGY STAR, come riportato da dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, l’illuminazione incide in media per il 15% sul consumo elettrico di una casa, e una famiglia che utilizza LED può risparmiare circa 225 dollari l’anno rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza.
Chi usa ancora lampadine tradizionali dovrebbe sapere che sostituirle con modelli a basso consumo è tra le mosse più rapide per ridurre le spese. La differenza si vede quasi subito: meno energia sprecata, più efficienza e una luce che, alla fine, non ha nulla da invidiare a quella “calda” delle vecchie lampade.
Naturalmente, non è solo una questione di lampadine. Anche l’uso intelligente di controlli come timer e dimmer può fare la sua parte. I primi spegnono automaticamente le luci quando non servono, i secondi regolano l’intensità luminosa, abbassando il consumo. Piccoli accorgimenti che, sommati, diventano un risparmio notevole a fine anno.
E se l’illuminazione esterna resta accesa per molte ore, la scelta di LED o lampade fluorescenti compatte (CFL) può incidere ancora di più. Ci sono modelli progettati per resistere a pioggia, neve e intemperie, disponibili anche come faretti. I più efficienti, sempre secondo ENERGY STAR, includono funzioni come lo spegnimento automatico con la luce del giorno e sensori di movimento.
L’efficienza che parte dalla luce
I LED, o diodi a emissione luminosa, rappresentano oggi la tecnologia di illuminazione più efficiente e in rapida evoluzione. In origine usati quasi solo come spie o nei semafori, ora sono protagonisti anche nell’illuminazione domestica e professionale. Il loro vantaggio è evidente: consumano fino al 90% di energia in meno e durano fino a 25 volte più a lungo delle lampadine a incandescenza tradizionali.
Questa tecnologia è disponibile in un’ampia gamma di formati: dalle sostituzioni per le vecchie lampadine da 40, 60, 75 e 100 watt, alle lampade riflettenti per faretti e incassi, fino alle luci da lavoro, sottopensile o per l’illuminazione di aree esterne. Non mancano versioni in vari colori o con tonalità di bianco regolabili, alcune dimmerabili o dotate di sensori di movimento e luce diurna.
Versatilità e convenienza dei LED
I LED sono adatti sia per l’interno sia per l’esterno, anche in condizioni climatiche rigide, e si trovano in forme pensate per vialetti, gradini, porticati o perfino come soluzioni a energia solare. Negli ultimi anni il loro prezzo è calato drasticamente, e le previsioni indicano ulteriori riduzioni con l’aumento della disponibilità sul mercato.
Anche se il costo iniziale resta superiore a quello di una lampadina a incandescenza, la spesa viene ampiamente recuperata grazie alla lunga durata e al consumo ridotto. Un investimento che, tradotto in numeri, porta a un risparmio reale e continuo, confermando il LED come la scelta migliore per chi vuole unire efficienza, durata e qualità della luce. Quindi, è meglio spegnere o lasciare accesa la luce? Dipende assolutamente dalla lampadina. In sostanza, con le CFL, è meglio spegnerle se si superano i 15 minuti di assenza dalla stanza. Con le LED, l’impatto è minimo e non c’è bisogno di…scervellarsi.