In cucina ce l’hanno tutti ma è cancerogena | Scoperta atroce della scienza: falla sparire prima di subito

Cucina e utensili (Pixabay foto) - www.energycue.it
Lo usiamo ogni giorno in cucina senza farci troppe domande, ma potrebbe nascondere un pericolo insospettabile per la nostra salute.
Ormai, quando si parla di cucina, è chiaro che viviamo nell’era del “tutto più facile”. Ogni angolo della cucina è popolato da strumenti che ci rendono la vita comoda: frullatori intelligenti, mestoli in silicone, spatole che sembrano uscite da un film di fantascienza. Preparare una torta o un arrosto non è più un’impresa, ma quasi un passatempo rilassante (più o meno).
Il bello è che anche le piccole abitudini sono cambiate. Basta pensare a quanto sia semplice oggi cuocere al forno senza sporcare o evitare che qualcosa si incolli dove non dovrebbe. Tutto merito di materiali “miracolosi”, che resistono al calore, all’unto e persino all’acqua. E noi, senza farci troppe domande, li usiamo ogni giorno senza pensarci troppo, ecco… questo è il punto.
Perché, se da un lato questi oggetti ci fanno risparmiare tempo e fatica, dall’altro… beh, magari non sappiamo esattamente cosa stiamo portando in tavola. Ci fidiamo dei materiali, dei marchi, delle etichette che promettono sicurezza, ma quasi mai andiamo a vedere davvero cosa contengono questi prodotti così “comodi”.
Non è per fare allarmismi, eh, però forse ogni tanto dovremmo fermarci e chiederci: è davvero tutto così innocuo come sembra? Spesso usiamo certi oggetti con la stessa disinvoltura con cui mettiamo il sale nell’acqua che bolle. E magari ci dimentichiamo che, anche tra le cose più semplici, può nascondersi qualche sorpresa spiacevole.
Piccoli dettagli che sfuggono
Prendiamo un oggetto particolare che tutti hanno in casa. Serve per tutto: dalla lasagna al pesce, fino ai biscotti. Non attacca, non si rompe, resiste anche a temperature altissime. Sembra fatta apposta per semplificarci la vita. E infatti la usiamo praticamente ogni giorno, spesso anche nella friggitrice ad aria. Ma… ti sei mai chiesto come fa a resistere a tutto questo senza sciogliersi o bruciarsi?
La risposta, come spiegato in un articolo di Buttalapasta.it, è che viene trattata chimicamente per diventare idrorepellente, oleorepellente e super resistente. E per farlo, contiene PFAS, che sono sostanze chimiche praticamente indistruttibili, sia nell’ambiente che nel nostro corpo. Il problema? Restano lì. A lungo. Molto a lungo. Cosa fare quindi?
L’avvertimento degli esperti e cosa possiamo fare
Francesco Romizi, che fa parte dell’ISDE – Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, ha chiarito che è meglio controllare bene prima di comprare. Scegliere carta da forno senza PFAS è già un buon punto di partenza. Ma non basta: bisognerebbe anche evitare di superare le temperature consigliate e, soprattutto, di riutilizzare la carta già “stressata” dal forno. Lo so, lo facciamo tutti per risparmiare un po’, ma forse non ne vale la pena.
In alternativa? Qualcosa c’è. Stanno arrivando sul mercato fogli naturali fatti con foglie di banano o di mais. Sono biodegradabili, sicuri, e in più danno anche un tocco di sapore in più ai piatti. Non sarà la rivoluzione del secolo, ok, ma se c’è un modo semplice per stare più tranquilli… forse è il caso di prenderlo in considerazione, no?