Ti senti sfortunato? Allora mangia questo alimento | Basta un morso e le stelle tornano a sorriderti

Giorno fortunato (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Un vecchio rimedio della nonna torna alla ribalta come portafortuna tutto da… mordere: l’alimento che allontana la sfiga.
Ci sono giorni in cui tutto sembra andare storto. Ti si rompe il caffè sulla camicia, perdi il bus per un secondo e il telefono decide di non collaborare. In quei momenti, anche chi non è superstizioso si chiede se, forse, un piccolo rito scaramantico potrebbe pure aiutare.
Magari non cambia il mondo, ma ti fa sentire un po’ più “protetto”, ecco. E in effetti, certe tradizioni hanno un fascino tutto loro, soprattutto quando si tramandano da nonni, zie e vicini di casa. In fondo, siamo cresciuti tutti con qualche gesto portafortuna, più o meno consapevole.
C’è chi tocca ferro, chi evita di passare sotto le scale o chi, ogni tanto, affida il proprio destino a qualche parola magica o oggetto curioso. Ma poi, diciamolo, non è solo scaramanzia: a volte sono piccoli riti che ci fanno sentire meglio, un modo per “riequilibrare” le giornate storte. Anche perché, spesso, le cose più semplici hanno dietro storie sorprendenti.
Pensa a qualcosa che usi in cucina tutti i giorni, e che però in molte culture è considerato quasi sacro. Sì, proprio così: certi alimenti sono stati trasformati in amuleti, con tanto di formule, leggende e significati nascosti. Non è roba da film fantasy, è proprio la realtà quotidiana di tante persone in giro per il mondo.
Gesti antichi che resistono nel tempo
E non parliamo solo di un’usanza da raccontare a Natale. In certe zone, basta nominarlo per scacciare la sfortuna, mentre altrove lo si mangia – crudo e intero, sì – per “ripulirsi” dall’energia negativa. Insomma, ci sono riti un po’ bizzarri, sì, ma anche affascinanti. E, cosa curiosa, queste pratiche non sono affatto sparite: sono vive, ancora oggi.
C’è chi giura che basti un morso per cambiare l’energia intorno. Che sia vero o meno, resta il fatto che un gesto tanto semplice – e, diciamolo, un po’ forte – racchiude un mondo di significati. E anche solo per quel sorriso tra il brivido e la speranza, forse vale la pena provarci. Magari non cambierà il destino, ma intanto ti sentirai un po’ più fortunato.
Un gesto antico che resiste al tempo
In Italia, e soprattutto a Napoli, questo alimento è praticamente leggenda. Come riporta Gamberorosso.it, se ti viene in mente Peppino De Filippo che fa Pappagone, allora sai già di cosa stiamo parlando. La sua formula “Aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglio…” è rimasta impressa nella memoria collettiva. E non è solo teatro: l’aglio, nel folklore partenopeo, è un vero simbolo contro la sfortuna, specie se lo si usa nel modo “giusto”. Ma non è solo roba nostra. In Grecia, ad esempio, basta dire “skórdo” per sentirsi più al sicuro. È quasi come un’esclamazione apotropaica.
E in Polonia? Be’, lì sono ancora più drastici: se qualcuno pronuncia la parola “serpente” davanti ai bambini, bisogna fargli mangiare uno spicchio d’aglio. Così, per scacciare via qualsiasi cattiva energia. Suona assurdo? Forse, ma sono tradizioni radicate, che parlano di un legame profondo con ciò che ci circonda. Anche in molte altre zone d’Italia – come in Umbria, Marche e Calabria – si crede che mangiare uno spicchio d’aglio intero, a stomaco vuoto, porti una gran fortuna. Non è solo una questione di salute, anche se – va detto – l’aglio ha le sue proprietà. È proprio un gesto rituale, quasi magico, che alcuni compiono con convinzione, soprattutto quando la giornata parte col piede sbagliato.