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Botulino, ecco il TRUCCO SALVAVITA | Se noti questo dettaglio butta tutto: torni a mangiare senza pensieri

Come riconoscere il cibo infetto?

Rischio botulino (Canva) - energycue.it

Imparare a riconoscere i cibi infetti da botulino, può salvarti, e salvare, la vita. Pertanto, ti conviene continuare a leggere.

La contaminazione di un alimento, può avvenire in diverse fasi della sua filiera produttiva. Ovvero, dalla coltivazione, fino alla tavola del consumatore. Non trattandosi, comunque, solo di un problema legato alla cattiva conservazione, ma spesso del risultato di processi complessi, i quali coinvolgono ambiente, manipolazione e trasporto.

Uno dei rischi principali è la presenza di microrganismi come batteri, virus o parassiti. Poiché questi possono svilupparsi già nei campi, attraverso l’acqua d’irrigazione; o anche successivamente, per mancanza d’igiene nelle fasi di lavorazione. E persino un semplice contatto con superfici sporche, può favorire la proliferazione.

Un altro aspetto, riguarda le sostanze chimiche indesiderate, come pesticidi, metalli pesanti, o residui di detergenti. Agenti i quali, se non controllati, possono appunto accumularsi negli alimenti, e rappresentare un serio rischio per la salute del consumatore.

Infine, gli alimenti possono esser alterati dalla presenza di corpi estranei, come frammenti di vetro, plastica o metallo. Impurità che, non di rado, son dovute a errori durante la lavorazione o il confezionamento, rendendo il prodotto non sicuro, compromettendone la qualità.

Attenzione ad alcuni rischi alimentari

Il botulismo alimentare, si configura come una delle intossicazioni più gravi legate al consumo di cibi contaminati. E dopo i recenti episodi registratisi in Italia, cresce l’attenzione sulla corretta gestione degli alimenti. Nello specifico, ricorda che non è solo la fase di preparazione a esser decisiva, per prevenire i rischi, bensì anche la capacità di riconoscere eventuali segnali di alterazione, prima di consumare un prodotto. Per questo motivo, l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso un decalogo con indicazioni pratiche, per ridurre appunto i pericoli.

Le conserve alimentari, devono esser sempre controllate visivamente, prima dell’apertura. Tappi gonfi, capsule che emettono il classico “click clack”, fuoriuscite di liquido, o bollicine che risalgono dal fondo, son tutti campanelli d’allarme. Casi in cui, quindi, è fondamentale non assaggiare, né consumare il contenuto in questione, poiché lo sviluppo di microrganismi e gas è spesso legato alla contaminazione da botulino. Come anche alterazioni di colore o odore, rappresentanti un segnale evidente di rischio.

Impara a riconoscere i sintomi
Sintomi da botulismo (Canva) – financecue.it

L’importanza della corretta conservazione

La sicurezza alimentare, passa anche dalle modalità di conservazione. Nello specifico, le conserve aperte vanno tenute in frigorifero, e consumate in tempi brevi, poiché il freddo rallenta ma non arresta la degradazione. La bollitura per alcuni minuti, può inattivare temporaneamente la tossina, ma il prodotto dev’esser comunque consumato subito. Al contrario invece del congelamento, il quale non è efficace contro il botulino, non eliminandone il pericolo.

L’intossicazione da botulino si manifesta, solitamente, entro 24-72 ore dall’ingestione. E fra i sintomi più comuni, vi sono: sdoppiamento della vista; difficoltà a mantenere gli occhi aperti; dilatazione delle pupille; secchezza della bocca; problemi di deglutizione; e difficoltà nel parlare. Tanto che in presenza di questi segnali è indispensabile rivolgersi immediatamente a un medico, poiché come ricorda notizie.tiscali.it, la rapidità nell’intervento, può fare la differenza per la propria salute.