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Basta, vi abbiamo tolto troppi soldi | ABOLITO IL BOLLO AUTO: decisione storica da parte del Governo

Abolito il bollo auto

Abolito il bollo auto (Canva-Depositphotos foto) - www.energycue.it

Dietro front clamoroso da parte del Governo? Gli automobilisti attendevano da tempo una novità tanto significativa. Cosa cambia?

Il bollo auto rappresenta un tributo regionale valido in ambito automobilistico per tutti i soggetti possessori di un veicolo regolarmente registrato presso il PRA, indipendentemente dall’utilizzo dello stesso.

Si tratta, dunque, di una tassa che fa riferimento unico al possesso dello stesso e che, come già accennato, ha valenza a livello regionale, portando l’importo finale a variare in base alle regole disposte in ogni Regione.

Il pagamento deve essere assicurato una volta l’anno, generalmente entro la fine del mese successivo rispetto a quello in cui l’immatricolazione del veicolo è avvenuta, che non sempre, tuttavia, corrisponde al termine unico di scadenza del bollo.

Per comprendere quanto ciascun possessore di beni mobili dovrà preoccuparsi di versare è opportuno precisare che nel calcolo rientrano fattori quali la potenza del veicolo, espressa in kW, la classe ambientale dello stesso e la presenza, eventuale, di esenzioni dal pagamento.

La situazione in Italia

Nel corso degli ultimi periodi si è diffusa la voce secondo cui il Governo sarebbe sempre più intenzionato nell‘abolire il bollo auto, sostituendo la tassa con un’accisa dal valore pari a circa 15 centesimi per litro di carburante venduto. Per comprendere se, effettivamente, tale mossa potrà potenzialmente rivelarsi azzeccata, è importante sottolineare come lo Stato Italiano incassa annualmente una cifra corrispondente a 6,1 miliardi di euro nell’ambito della riscossione del bollo.

Mettendo a paragone la situazione nostrana con gli altri “major markets” dell’Unione Europea, a raccogliere una cifra superiore è soltanto la Germania, che secondo l’ultimo dato disponibile (risalente addirittura al 2012), sarebbe addirittura capace di raccogliere 9 miliardi di euro. Tuttavia, è importante sottolineare come il calcolo dell’importo non sia possibile da calcolare in modo inequivocabilmente equale in ogni differente Stato europeo, perché mentre in Italia il costo complessivo del bollo si basa su specifiche caratteristiche dei veicoli, variando peraltro da Regione a Regione, la stessa circostanza non è riscontrabile oltreconfine.

Bandiere dell'UE
Bandiere dell’UE (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Cosa succede intorno a noi?

Prendiamo per esempio la già citata Germania, dove ad esser prese in considerazione nell’applicazione della tassa nei confronti degli automobilisti sono le emissioni di CO2 e la cilindrata del veicolo, o la Spagna, che adotta un metodo ancora totalmente differente, lasciando che il calcolo venga effettuato dagli uffici governativi sulla base di quattro scaglioni di potenza, con variazioni dell’importo di città in città. Discorso ancora più complesso da attenzionare è quello che riguarda il Regno Unito, dove sono addirittura tredici i differenti scaglioni di suddivisioni, fino ad arrivare alla vicinissima Francia.

E’ proprio alla “Republique” che l’Italia guarda con enorme interesse, perché qui il bollo auto è totalmente inesistente nei confronti dei privati, nel caso in cui, tenendo sott’occhio le emissioni di CO2, la vettura da questi posseduta non eccedesse rispetto al limite imposto di 190 g/km, unico caso in cui gli automobilisti sarebbero chiamati al pagamento di una tassa pari a 160 euro. Che tale modello possa essere riproposto anche nel nostro Paese? Lo scrive AutoMoto.it