Alzheimer, spunta il Test “fatto in casa” | Se hai un sospetto guarda le labbra: questo segnale non lascia alcun dubbio

Labbra carnose (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Un segnale apparentemente banale può aiutare a riconoscere l’Alzheimer: osservare le labbra potrebbe rivelare molto prima.
Quando si parla di mente e memoria, a volte basta un dettaglio per far accendere un campanello. Piccole variazioni nel modo di comportarsi – che spesso scambiamo per distrazioni o stanchezza – possono nascondere qualcosa di più serio.
Però, ammettiamolo, è difficile rendersi conto di certi segnali quando fanno parte della routine. Capita di non farci caso, proprio perché tutto sembra “normale”. Negli ultimi tempi si è iniziato a parlare molto di disturbi neurodegenerativi e, fortunatamente, l’attenzione sul tema è cresciuta.
Il punto, però, è che nelle fasi iniziali della malattia i segnali sono davvero lievi. Insomma, cose che succedono a chiunque. E quindi spesso non si dà loro peso, finché non diventano più evidenti. Una delle cose più affascinanti – e inquietanti – è quanto il nostro modo di esprimerci possa dire sullo stato di salute del cervello.
Tutto cambia, a volte poco a poco, ma è come se l’organismo stesse cercando di mandarci un messaggio. Eppure… chi si mette ad analizzare queste caratteristiche ogni giorno? Praticamente nessuno. Ed è lì che il problema può sfuggire.
Segnali impercettibili
Curiosamente, certi segnali si possono cogliere anche senza bisogno di esami complicati. Certe piccole stranezze nel quotidiano, osservate con un po’ di attenzione, possono far venire qualche dubbio. Ovviamente non si tratta di fare diagnosi da soli – ci mancherebbe – ma capire quando vale la pena parlarne col medico. A volte basta uno sguardo un po’ più attento. Ah, e una certa sensibilità.
Se sommi questo a qualche altra stranezza, forse vale la pena parlarne col medico. Questo “test fatto in casa”, chiamiamolo così, non sostituisce nulla, ma può essere una specie di spia utile per capire se serve andare a fondo. E in fondo, meglio un falso allarme che un allarme ignorato.
Un dettaglio nel linguaggio che può rivelare molto
La dottoressa Sara Curtis, ricercatrice alla Nottingham Trent University, ha spiegato come il linguaggio sia uno degli indicatori più precoci dell’Alzheimer. In un articolo su The Conversation, ripreso da Fanpage.it, ha elencato cinque segnali da tenere d’occhio durante una normale conversazione. Cose come pause improvvise, parole che non arrivano, frasi vaghe tipo “quella cosa lì” o “quello che… insomma, hai capito”.
Questo accade perché le funzioni cognitive legate alla memoria e al linguaggio iniziano a fare più fatica già nelle fasi iniziali della malattia. Chi ne è colpito tende a usare sempre le stesse parole, magari articoli o congiunzioni ripetute, oppure ha difficoltà a nominare cose che fanno parte della stessa categoria. Tipo… cercare i nomi dei mesi e non trovarli. Piccole cose, sì, ma che messe insieme raccontano molto.