“Permessi raddoppiati”: Legge 104, adesso è ufficiale | 6 giorni al mese per ogni accompagnatore

Illustrazione della richiesta di un permesso (Canva FOTO) - energycue.it
Grazie a questi nuovi cambiamenti, i permessi sono raddoppiati. Ora i giorni disponibili saranno molti di più!
La legge 104 è una delle norme più importanti in Italia quando si parla di tutela delle persone con disabilità. È stata introdotta nel 1992 e rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per garantire diritti, assistenza e integrazione sociale.
Il suo obiettivo principale è permettere a chi vive una condizione di disabilità, e alle loro famiglie, di avere strumenti concreti per affrontare la quotidianità. Non si limita al sostegno economico, ma tocca anche il campo del lavoro, della scuola e della vita sociale.
Tra le agevolazioni più conosciute ci sono i permessi lavorativi retribuiti, che consentono ai familiari di assistere la persona disabile senza perdere la propria occupazione. Allo stesso modo, la legge facilita l’accesso a contributi, detrazioni fiscali e a servizi dedicati.
In sintesi, la 104 non è soltanto un insieme di articoli burocratici: è una legge pensata per creare inclusione, ridurre le barriere e restituire un po’ di equilibrio a chi deve affrontare ogni giorno difficoltà aggiuntive.
La Legge 104
La Legge 104 è conosciuta soprattutto per i permessi lavorativi, quei giorni che permettono a chi assiste un familiare disabile di prendersi cura di lui senza perdere lo stipendio. Nella maggior parte dei casi si parla di tre giorni al mese, un piccolo margine che può sembrare tanto o poco a seconda delle esigenze. Ma quando i familiari da assistere non sono uno, bensì due, la questione cambia sensibilmente.
Non è raro che una persona si trovi a dover sostenere più di un parente in condizioni di grave disabilità, e in quei casi le tre giornate standard diventano chiaramente insufficienti. È qui che entra in gioco una possibilità meno conosciuta: quella di raddoppiare i permessi, arrivando a sei giorni mensili complessivi.
Cosa cambia esattamente?
Come riportato da Brocardi, il raddoppio dei permessi è concesso solo in presenza di determinate condizioni. In primo luogo, riguarda i familiari di primo grado quindi coniuge, figli o genitori. L’estensione al secondo grado, come fratelli, nonni o nipoti, è possibile solo se i genitori o il coniuge della persona disabile sono assenti, deceduti, oppure hanno superato i 65 anni o soffrono di gravi patologie invalidanti.
Questo dettaglio serve a delimitare chiaramente chi può accedere al beneficio, anche perché questa sorta di “supporto” non vale per tutti. Un altro punto essenziale è che i giorni di permesso devono essere utilizzati per assistere i due familiari in momenti diversi, e non contemporaneamente.