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Ultim’ora, italiani ‘fregati’ da questo Bonus | Chi l’ha riscosso è in un mare di guai: dovrà lavorare fino a schiattare

Uomo anziano al lavoro

Come cambia il sistema pensionistico italiano e quali aspetti restano ancora da chiarire con il nuovo bonus. (Canva Foto) - energycue.it

Come cambia il sistema pensionistico italiano e quali aspetti restano ancora da chiarire con il nuovo bonus.

Lavori da anni, segui orari, rispetti scadenze. Ogni mattina ti alzi, affronti il traffico, timbri il cartellino. Costruisci una carriera, accumuli contributi, pensi al futuro. Ti immagini il giorno in cui smetti, lasci tutto, ti godi il tempo. La pensione diventa il traguardo, il premio, la promessa.

Fai i conti, controlli le simulazioni, segui le novità. Ogni riforma cambia qualcosa, ogni governo modifica le regole. Ti chiedi se bastano gli anni, se servono altri requisiti, se puoi uscire prima. Il sistema previdenziale resta complesso, le risposte non arrivano subito, le certezze vacillano.

Parli con colleghi, ascolti esperti, leggi articoli. Alcuni dicono che conviene restare, altri consigliano di uscire. Tu valuti, confronti, aspetti. Ogni scelta pesa, ogni errore costa. La pensione non arriva da sola, va costruita, va difesa, va capita. Il tempo passa, la tensione cresce.

Ti immagini il momento in cui ricevi il primo assegno. Controlli l’importo, leggi il cedolino, fai i conti. Qualcosa non torna. La cifra è più bassa, il calcolo cambia, la sorpresa arriva. Dopo una vita di lavoro, il sistema ti presenta il conto. Resti fermo con la domanda in testa. Cosa succede?

Il sistema pensionistico italiano

Nel 2025 il sistema pensionistico conferma l’età di vecchiaia a 67 anni, ma introduce nuove regole per il calcolo dell’assegno. I coefficienti di trasformazione scendono, il montante contributivo perde valore. Chi esce oggi riceve meno rispetto a chi ha lavorato negli anni precedenti. Il sistema premia chi resta, penalizza chi lascia.

Le sorprese arrivano anche con i conguagli. Alcuni pensionati ricevono meno del previsto, altri scoprono trattenute non annunciate. Le simulazioni non bastano, i calcoli cambiano, le aspettative si sgonfiano. Una soluzione potrebbe arrivare dal nuovo bonus, ma c’è una condizione.

Uomo anziano lavoro
Uomo anziano al lavoro (Canva Foto) – energycue.it

Il bonus

Il lavoratore può rinunciare all’accredito contributivo della quota IVS a suo carico. Il datore di lavoro non versa quella quota all’INPS. L’importo viene erogato al dipendente con la retribuzione, ma non va in pensione anticipata.

La circolare INPS chiarisce che il bonus si applica a chi raggiunge il diritto alla pensione anticipata flessibile o ordinaria entro il 31 dicembre 2025. Il lavoratore deve restare in servizio e comunicare la scelta. I soldi che ricevi in più con questo bonus ti fanno restare al lavoro, ma non entrano nel calcolo delle tasse. La notizia arriva da LaPresse.