Pensionati state attenti: INPS dà il via ai controlli a tappeto | Spunta la lista di chi rischia di più

Controlli INPS sulle pensioni (Canva foto) - www.energycue.it
L’INPS avvia verifiche straordinarie: attenzione ai nuovi obblighi per chi percepisce l’assegno pensionistico.
Negli ultimi anni il tema delle pensioni ha rappresentato uno dei nodi più delicati del dibattito politico ed economico italiano. Il sistema, segnato da un progressivo invecchiamento della popolazione e da un mercato del lavoro fragile, continua a sollevare interrogativi sulla sua sostenibilità futura. La pressione fiscale, l’assenza di un ricambio generazionale e la crescente difficoltà di bilancio hanno reso necessarie misure sempre più rigide.
In questo contesto, le discussioni attorno a una possibile riforma strutturale sembrano essersi arenate. Molti auspicavano il superamento della Legge Fornero, ma l’attuale situazione finanziaria non lascia spazio a rivoluzioni. Un inasprimento delle tasse potrebbe sembrare una soluzione immediata, ma rischierebbe di far fuggire imprese e lavoratori, aggravando un quadro già complesso.
Parallelamente, migliaia di cittadini hanno scelto di trasferirsi oltre confine, attratti da una pressione fiscale più leggera e da un costo della vita più contenuto. Spagna e Portogallo sono tra le mete più gettonate, ma non mancano opzioni come la Svizzera o Paesi extraeuropei. Nonostante il cambio di residenza, l’assegno pensionistico resta erogato dall’Italia, con un’unica criticità: verificare che i beneficiari siano effettivamente in vita.
Questo scenario ha aperto un capitolo particolarmente delicato. Da un lato c’è il diritto di migrare e godersi la pensione all’estero, dall’altro la necessità dello Stato di garantire che gli assegni vengano consegnati solo a chi ne ha diritto. È proprio qui che entrano in gioco le nuove decisioni dell’INPS, destinate a cambiare la routine di moltissimi pensionati.
Nuove verifiche e obblighi per chi vive fuori dall’Italia
Come spiega Idea Building, l’INPS ha deciso di avviare una campagna straordinaria di accertamenti che riguarda tutti i pensionati residenti all’estero. L’istituto sta inviando in queste settimane un modulo personalizzato, tradotto nella lingua del Paese di residenza, che dovrà essere compilato e rispedito in Italia. Si tratta di una conferma formale dell’esistenza in vita, indispensabile per continuare a percepire l’assegno.
Le modalità di risposta non si limitano alla compilazione del documento: chi non intende spedirlo potrà dimostrare la propria identità ritirando almeno una mensilità in contanti presso una filiale Western Digital entro il 15 gennaio, oppure certificandosi online tramite il portale dedicato di Citibank. Tutto deve avvenire entro il 19 febbraio 2026, pena la sospensione dei pagamenti.
Cosa rischiano i pensionati coinvolti nei controlli
Il vero nodo riguarda le conseguenze. L’INPS ha stabilito che, in assenza di una prova certa di esistenza in vita, a partire da marzo 2026 i pagamenti verranno bloccati. In altre parole, i pensionati che non compileranno il modulo, non ritireranno una mensilità o non effettueranno la certificazione online, perderanno automaticamente l’assegno.
Questo provvedimento non è una misura spot, ma parte di un più ampio sistema di verifiche destinato a ripetersi. L’obiettivo dichiarato è quello di impedire che assegni non dovuti continuino a essere erogati per anni a persone decedute, riducendo così sprechi e abusi a carico delle casse pubbliche.