È stato aggredito da un gruppo di persone | Mediaset, panico totale in diretta: telecamere spente dopo pochi secondi

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Attimi di forte tensione durante una diretta Mediaset: un collegamento si trasforma in caos e la regia interrompe tutto.
Bastano pochi istanti, a volte anche meno, per cambiare completamente l’atmosfera in uno studio televisivo. Chi lavora con le dirette lo sa bene: tutto può filare liscio per ore, poi succede qualcosa — fuori copione — e il clima si capovolge.
Negli ultimi tempi, poi, le trasmissioni d’informazione si stanno trovando sempre più spesso a navigare in territori delicati. Ci siamo abituati a vederli in mezzo alla folla, microfono in mano, pronti a raccontare ciò che accade in strada. Ma dietro quei collegamenti c’è spesso un livello di rischio altissimo, soprattutto quando si finisce in mezzo a cortei o manifestazioni.
Chi lavora sul campo è chiamato a decidere in fretta, a gestire imprevisti senza perdere lucidità. Una parola sbagliata, una telecamera accesa nel momento sbagliato… ed è subito tensione. C’è poi un altro tema, ancora più spinoso: la distanza che si sta creando tra chi racconta e chi viene raccontato.
Soprattutto in certe piazze, la diffidenza nei confronti dei media è palpabile. In alcuni casi si trasforma in ostilità vera e propria. E la diretta, che dovrebbe avvicinare chi guarda a casa alla realtà dei fatti, diventa un campo minato per chi prova a farla. Stavolta però la situazione è scappata di mano in pochissimo tempo.
Un collegamento che ha cambiato tutto
È successo durante una recente puntata di “È sempre Cartabianca”, il programma di Bianca Berlinguer su Rete 4. A un certo punto, in studio decidono di aprire un collegamento con un inviato a Bologna, dove era in corso un corteo pro-Palestina non autorizzato. Da subito si capisce che l’aria non è delle migliori, ma nessuno si aspetta quello che succede dopo. Alcuni manifestanti si avvicinano, urlano, accusano la troupe di stare “difendendo un genocidio”. La tensione sale, le voci si sovrappongono.
Come riportato anche da lanostratv.it, il giornalista e l’intera troupe vengono circondati. Volano parole pesanti, qualcuno li spintona. “Vergogna! Parlate del genocidio!”, grida più di una persona. L’inviato cerca di mantenere la calma, ma la situazione diventa ingestibile. Ma cosa accade dopo?
L’inviato isolato, la regia stacca tutto
Il tentativo di portare avanti il collegamento c’è stato. Il giornalista ha provato a spiegare la complessità del momento, a raccontare quello che stava succedendo senza esasperare i toni. Ma… niente da fare. I manifestanti mettevano le mani davanti alla telecamera, e l’operatore è stato circondato.
Berlinguer, in studio, lo ha invitato a interrompere le riprese: “Non vorrei che avessi problemi”, ha detto, visibilmente preoccupata. A quel punto era evidente che la situazione fosse fuori controllo. La regia ha staccato il collegamento, chiudendo tutto in fretta.