Castagne, se noti questo dettaglio non mangiarle | Avvelenamento immediato: ecco come riconoscerlo

Castagne e pericoli (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Sembrano tutte uguali, ma non lo sono: un piccolo dettaglio può trasformare le castagne in un pericolo serio.
Autunno chiama castagne. E non è solo un modo di dire. Quando le giornate si accorciano e i boschi iniziano a vestirsi di giallo e rosso, l’idea di raccogliere castagne diventa quasi irresistibile. C’è chi le tosta sul fuoco vivo, chi le usa per il castagnaccio o per mille altre ricette della tradizione.
È un piccolo rituale stagionale che sa di legna, di famiglia e di mani che si sporcano. Però—c’è sempre un però—non tutto quello che sembra una castagna lo è davvero. Capita spesso di vedere persone che, durante una passeggiata nel bosco o magari nel parco vicino casa, si mettono a raccogliere castagne per passione o per curiosità.
Ma non è detto che sia sempre una buona idea. Alcuni frutti che troviamo per terra, soprattutto in pianura o nei viali alberati delle città, assomigliano parecchio alle castagne commestibili, ma non lo sono affatto. Anzi, possono essere decisamente pericolosi. La differenza c’è, anche se a colpo d’occhio può sfuggire.
Infatti, il problema sta proprio lì: le castagne vere e queste sembrano sorelle gemelle. Per chi non ha occhio, è un attimo sbagliare. Ed è facile capire perché: sembrano identiche. Ma dietro a quella somiglianza c’è una sostanza ben diversa, e no, non è una metafora. Raccolta “selvatica” sì, ma con criterio. Altrimenti si rischia di portare a casa qualcosa che è meglio lasciar stare.
Bisogna fare attenzione
A volte basta un dettaglio minuscolo per capire se un frutto è adatto alla tavola o no. Ci sono piccoli indizi che possono fare la differenza. E ignorarli—anche senza volerlo—può trasformare una cena autunnale in una corsa al pronto soccorso.
Quindi sì, se succede—e speriamo di no—è meglio non aspettare e farsi vedere da un medico. Portare con sé anche una delle “castagne incriminate” può aiutare, giusto per far capire subito ai sanitari di cosa si tratta. Un dettaglio minuscolo, una svista da niente, può fare un sacco di danni. Ma basta davvero poco per evitarli.
I dettagli importanti
Si tratta delle castagne matte, come riporta Udine Today. Sono i frutti dell’ippocastano, non del castagno, e nonostante il look ingannevole, non si mangiano. Però cavolo, quanto si somigliano. La buccia esterna? Verde e poco pungente. Dentro? Una sola castagna, più grande, liscia e lucida. Quelle vere, invece, stanno nei ricci tosti, che pungono solo a guardarli, e di solito sono in coppia o in trio. Anche l’albero fa la differenza: il castagno cresce in montagna, ha foglie seghettate e frutti piccoli. L’ippocastano invece si trova spesso in città, le sue foglie sono più lisce e ovali. Insomma, basta guardare meglio, anche solo per un secondo, per evitare un errore colossale.
Il guaio grosso arriva se… le si mangia. Per sbaglio, ovviamente. Ma succede. Ingoiare castagne matte può causare problemi belli tosti: bruciore in bocca, nausea, magari vomito o pure una bella diarrea. Se uno esagera, tipo mangiarsene un po’ a manciate (magari un bimbo), possono comparire sintomi ancora più seri: tremori, spasmi, pupille dilatate, roba che ti manda dritto al pronto soccorso.