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Mia nonna ne aveva tantissime: Lire, queste monete valgono un patrimonio | Se non l’hai buttate sei (praticamente) ricco

Una fortuna, per i collezionisti

Monete delle lire (Canva) - energycue.it

Se possiedi alcune monete del vecchio conio, sei letteralmente ricco! Perché? Controlla subito il tuo cassetto, e continua a leggere.

Il collezionismo è una passione che attraversa i secoli, e racconta molto di chi la pratica. Non trattandosi solo di accumulare oggetti, ma di dare valore a ciò che rappresentano.

Ogni collezione, non a caso, nasce da un’emozione: come un ricordo, una curiosità, o il desiderio di conservare un frammento del passato. E in questo senso, ogni pezzo possiede un significato personale e irripetibile.

Dietro a ogni oggetto, naturalmente, si nasconde anche una storia, fatta di scoperte, pazienza e ricerca. D’altronde, il collezionista è un esploratore che viaggia nel tempo, attraverso le sue passioni, mosso dal piacere di trovare ciò che manca.

Quindi, collezionare non è solo un hobby, ma una forma d’arte che unisce memoria, cultura e identità. Un modo per custodire e condividere, ciò che ci emoziona davvero.

L’eredità delle vecchie lire

L’arrivo dell’euro nel 2002, ha segnato una svolta nella vita quotidiana degli italiani; sebbene abbia avuto anche un impatto sorprendente, proprio nel mondo della numismatica. Le vecchie lire, una volta considerate semplici monete da circolazione, son infatti diventate – all’attuale – oggetti da collezione, dal valore considerevole. E fra queste, alcune mille lire hanno attirato l’attenzione per quotazioni che superano facilmente i 10 mila euro; trasformando piccoli pezzi di metallo, in autentici tesori per gli appassionati.

Di recente, una moneta da mille lire, coniata fra il 1997 e il 2000, è stata per l’appunto battuta all’asta per 14.500 euro. Ma ciò che rende questo esemplare così speciale, è il difetto di conio sul retro, raffigurante la cartina dell’Europa; un dettaglio raro che ha, insomma, attirato collezionisti e curiosi. E nonostante alcuni esperti abbiano giudicato la cifra, fuori mercato, la moneta continua a suscitare interesse e discussioni fra gli appassionati, dimostrando quanto, originalità e rarità, possano davvero influenzare il prezzo.

Un grande valore
Le vecchie mille lire (Canva) – energycue.it

Altre lire da cercare

Comunque, non tutte le mille lire hanno lo stesso valore. Le monete “prova”, infatti, possono valere circa mille euro; mentre quelle comuni, aggirarsi fra i 10 e i 20 euro. Gli esemplari con piccoli errori di conio, invece, hanno valutazioni molto più basse, fra i 3 e i 15 euro, a seconda dell’anno di emissione. Persino le banconote della prima serie, mantengono un certo fascino per i collezionisti, con valori che possono dunque raggiungere (circa) 35 euro.

Al di là delle mille lire recenti, in ogni caso, la numismatica italiana conserva veri e propri pezzi da record. E fra questi, le 50 lire di Vittorio Emanuele II del 1864, le quali hanno raggiunto 146.400 euro; e le 20 lire emesse a Bologna nel 1860, che valgono 170.800 euro. Il primato assoluto, spetta a un’altra 50 lire del 1864, venduta per 225.700 euro. Perché, come sottolinea money.it, siffatte monete non rappresentano, di fondo, solo un valore economico, ma autentiche opere storico-artistiche, che raccontano la storia d’Italia.